lunedì 12 novembre 2018

27-28 OTTOBRE primo raduno Pellegrini SantiagoGruppoVeneto- riflessioni-


            (questo disegno è mio e ne rivendico tutti i diritti. se ti piace e vuoi usarlo, per piacere cita la fonte. grazie)

Sono sempre stata convinta che, per come sono fatta io, il cammino in solitaria sia la cosa migliore che posso scegliere.

Convinzione che durante l'ultimo fine-settimana di ottobre ha un po’ vacillato.
Sì perché tra sabato e domenica ho conosciuto persone “spettacolari” con le quali ho condiviso “l’ultimo cammino di Sant’ Antonio (24 km da Camposampiero a Padova)
Ho dovuto ricredermi su tante mie convinzioni ( del resto come dice quella frase? “ solo gli stupidi non cambiano mai opinione” e poiché mi reputo una personcina mediamente intelligente, sono contentissima, a 55 anni compiuti,di aver trovato un gruppo che ha stravolto una delle mie credenze, anzi più di una a dire il vero)

Una delle mie frasi tipo: “preferisco viaggiare da sola, perché la libertà non ha prezzo, posso fare quello che voglio quando voglio”. Bene: siamo partiti in una quarantina di persone ( pellegrino più, pellegrino meno), ho camminato a fianco di parecchi di loro e non ho mai sentito minacciata la mia libertà.

Un’altra delle storie che mi racconto: “Cammino da sola perché non voglio, con il mio passo pesare sugli altri e al tempo stesso non voglio che gli altri limitino le mie azioni”. Perfetto: camminavamo come un lungo serpentone umano … chi in testa, passo lungo e spedito, chi al centro passo deciso e cadenzato, chi al fondo, passo tranquillo e scanzonato.
Io sono sempre stata verso il fondo, un po’ perché la vista d’insieme dell’umanità se ti metti in prima fila te la perdi tutta e un po’ perché, come già detto più volte ai miei compagni di viaggio, sono un po’ una “pippa” quindi il mio passo è tranquillo e scanzonato.
Dunque: a parte Gianluca che era il nostro “cane da pastore” e bonariamente cercava di tenere unito il gruppo con battutine, frizzi e lazzi, non ho mai sentito nessuno di quelli “in testa” lamentarsi delle lumachine che chiudevano la fila ( ma forse a ben pensarci era semplicemente perché eravamo così lontani che le loro voci proprio non arrivavano fino a noi)
Ho visto invece i capofila fermarsi a bere qualcosa e aspettare chi si attardava, così come ho visto noi “ritardatari” allungare un po’ il passo per accorciare le distanze.

E poi ho vissuto un’esperienza molto molto bella: durante questa tappa di tutto riguardo (24 km non sono tanti ma nemmeno pochi), camminando, soffermandomi a fare foto, incantandomi a guardare il panorama, quando riprendevo il cammino mi ritrovavo vicino a persone diverse da quelle che mi avevano accompagnato fino a quel momento. E quando ho esternato queste mie considerazioni a chi avevo a fianco in quel momento, scoprivo che tutte avevamo notato questa cosa. E che questo ci permetteva di scambiare idee e opinioni con parecchie delle persone del gruppo, facendo così arricchire le nostre conoscenze.

Non dimentichiamoci che fino a 2 giorni prima, la maggior parte di noi era, per gli altri, un perfetto sconosciuto, una foto su whatsapp o su facebook, pochi scarni dati letti sul profilo di questo o di quello.
Che poi, essendo così in tanti ad un certo punto rischi di fare confusione … nel nostro gruppo oltre a me ci sono altre 3 Daniela (poker di donne … i 4 moschettieri … i fantastici 4) … quindi prima di domenica scorsa come distinguerci una dalle altre? E poi quelle che hanno l’iniziale del nome uguale… Ivana, Ines, Ilaria … AIUTO!! 

E invece camminare fianco a fianco, oppure attendere il treno che ci avrebbe riportato a casa ( Ilaria… ora so perfettamente chi sono Ilaria e suo marito!!! E conosco, per interposta persona, anche un po’ le loro figlie) ha fatto sì che un po’ ci scambiassimo pensieri,sentimenti, emozioni e ognuno di noi ricevesse e regalasse qualcosa all’ altro.

E così ho camminato con  una “nonna a chiamata” ( Ines sei una splendida compagnia!) e abbiamo appunto parlato dell’importanza dei nonni nella nostra società odierna, ma ho scoperto anche che questa fantastica Donna ama fare foto, partecipa a concorsi. Insomma una “Nonna-Sprint”
E poi ho fatto un pezzetto di strada con Claudia, la sensibile Claudia1 e abbiamo parlato di Uomini che non amano le donne e donne che NON amano loro stesse.
E ancora con Ivana, che sotto l’aspetto dolce e tranquillo cela uno spirito indomito ( "ho fatto il mio primo cammino con mia nipote di 15 anni, il secondo con un gruppo veramente eterogeneo e ho deciso che partirò ancora e ancora finché il Signore me lo permetterà"). Un’altra Nonna con una marcia in più …
E sono entrata a Padova discorrendo di spiritualità con Simonetta, che ho trovato così simile a me nella curiosità di conoscere sempre cose nuove.

E poi un pezzo di strada piuttosto lungo con Marco e Gianluca, lo “yin” e lo “yang”. Tanto pacato e tranquillo l’uno, tanto casinista e casinaro l’altro. (un aneddoto su tutti: entriamo a Padova che è quasi mezzogiorno … dai cortili delle abitazioni ogni tanto si sente profumo di brace, di “roba arrosto” …Gianluca ad un certo punto fa : ”quasi quasi suono un campanello, dico che sono pellegrino e che mi accontento di quello che c’è…”)

E Valeria, sguardo dolce e birichino al tempo stesso, Teresa, Patrizia e Nicoletta visi dolci e accattivanti, Francesca Lucia “un’isola di serenità” racchiusa in un sorriso, Luisa che a causa di un problemino di salute non ha potuto camminare con noi ma ha voluto esserci alla cena e poi per un piccolo pezzo ci ha “accompagnati virtualmente” arrivando a Campodarsego in auto e prendendomi in disparte mi ha detto “ sai finché vi aspettavo ho cominciato a leggere il tuo diario e mi ha fatto compagnia”- che bello per me sentire queste parole -!! E Adriano che da perfetto gentiluomo ha fatto con noi la prima tappa e poi è tornato verso casa accompagnando Luisa ... e poi Stefania, diavoletto impenitente nascosto (ma non troppo) in una personcina dall’ aspetto angelico … purtroppo con loro e con tante altre persone non c’è stato il tempo di approfondire di più la conoscenza ma sono fiduciosa che ci saranno tante altre occasioni per farlo … il fuoco è stato acceso … adesso sta a noi mantenere sempre viva la fiamma.
Ed ecco che la giornata finisce … lunghi abbracci: con Cristina ( vera anima del gruppo nonché infaticabile nell’ organizzare tutto), con Antonio e sua moglie Antonella, con Claudia2 che ci ha raggiunto in basilica per la Messa e che mi prende per mano e mi porta a conoscere la sua bellissima famiglia, con Loreta, con tutti quelli che vincolati dagli orari dei mezzi svicolano via velocemente.
Porterò tutti LORO per sempre nel mio cuore ma due sono le persone che ho tenuto per ultime ma certo non per importanza: uno è Alessandro. Alessandro si è “sciroppato” in 2 giorni un sacco di km in treno per essere con noi. Abita vicino a Torino ,anche se le sue radici sono a Dolo , quindi è a tutti gli effetti un pellegrino veneto ad honorem.
Alessandro che è uno che lo vedi 5 minuti ed è come essere amici da una vita. Anzi, molto più che Amici. Fratelli.

E l’altra è Laura ... la mia compagna di questo cammino dal primo minuto, da quando le ho detto “e se organizzassimo qualcosa tra noi veneti?” e lei mi ha risposto “quello che fai tu per me va bene” e che con me in stazione scopre che il treno è in ritardo di oltre 40 minuti e quindi decidiamo per una corsa alternativa che in teoria ci porterà un po’ più lontano dalla meta ma ad un certo punto dovrebbe ricondurci sulla retta via ed invece scopriamo che NO, abbiamo perso la coincidenza e quindi siamo teoricamente fregate. Macchè fregate!!!! Essere pellegrina mi ha insegnato a non arrendermi mai, faccio una telefonata ad uno dei miei Angeli Custodi (il mio figliolo) e insomma con un po’ di ritardo arriviamo anche noi a Camposampiero.

Qualche piccolo problema nell’ aprire la porta della camera che ci hanno assegnato ( per scoprire dopo vari tentativi che stavo cercando di aprire “un’altra porta”) , ed ecco, condividiamo una serata fatta di battute,chiacchiere e risate, prima con tutti e poi in privato in camera.
E mi sveglio domenica mattina con ancora il sorriso sulle labbra al ricordo della parodia che ci ha fatto la sera prima di alcune sue clienti.
E insomma: con un’amica così non ci si annoia veramente mai. Ma è anche la stessa Laura con la quale parlare di cose serie … dei nostri cari che non ci sono più, degli affetti presenti, della vita che ci ha portato fino a qui e del Cammino che ci ha fatto conoscere nemmeno un anno fa.
Questo raduno mi ha fatto moltissimi regali e come ho avuto modo di ripetere parecchie volte nei giorni scorsi, in cuor mio so, che è stato solo il primo di una lunga serie.
Ultreya et Suseya a noi, Pellegrini sul Cammino della vita.

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