mercoledì 31 gennaio 2024

GENITORI: ISTRUZIONI PER L'USO

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La prima volta che lo vedi è un fagottino di circa 3 kg x 50 cm di lunghezza … poco più di un batuffolo … l’hai aspettato per nove mesi, sei convinta di sapere cosa ti aspetta …

E invece lui (o lei) ti guarda negli occhi e tutte le tue certezze vacillano in un attimo.

Lo porti a casa: è un esserino semplice ( questo è quello che credi … illusa!!), ha bisogno di poche cose: cibo, pulizia e riposo.

Quindi ti adoperi nell’allattamento, lo lavi, lo cambi, gli canti la ninna nanna, lo coccoli.

Dovrebbe essere tutto perfetto e invece non lo è!!

Non lo è perché certe volte piange senza un perché ( in realtà un perché c’è sempre ma tu sei alle prime armi e ancora non conosci le sfumature del suo pianto) e allora ti vengono tutti i dubbi del mondo: avrà qualche strana malattia? Mangerà troppo poco? Forse le tutine non sono abbastanza morbide e ha la pelle irritata? Forse un alieno si è impossessato del mio bambino ? (questo lo pensi all’ennesima notte insonne quando tu non sai più cosa fare e il tuo pargolo piange disperato)

Questi primi anni sono “la palestra” dell’arte di diventare genitori, quello che in gergo calcistico si chiama “riscaldamento a bordo campo” … in un batter d’occhi il batuffolino tanto carino si trasforma in un giovanotto alto  prima un metro, poi un metro e mezzo che va a scuola, al doposcuola, a far sport, alle gare, alle feste di compleanno, va in millecinquecentoottantasei posti dove tu DEVI accompagnarlo … ad un certo punto sei in auto che aspetti che tuo figlio esca dalla palestra e ti ricordi di quell’alieno al quale hai pensato una notte di tanti anni prima e formuli questo pensiero parafrasando una canzone di Eugenio Finardi       “extraterrestre portami via, voglio una stella che sia tutta mia. Extraterrestre vienimi a cercare, voglio un pianeta su cui ricominciare” in realtà ti basterebbe anche solo una piccola vacanza lontano da tutto e da tutti su un pianeta lontanissimo … una piccola vacanza che duri fino alla maggiore età del figlioletto, così almeno avrà la patente e non dovrai più fare il servizio taxi, quindi credi che potrai riprendere in mano la tua vita e rilassarti un po’ …. Illusa di nuovo!!

Lui diventa un marcantonio alto un metro e 80, ti sovrasta e ti guarda dall’alto in basso, ha la patente, ha la morosa, esce la sera e tu in teoria dovresti goderti la ritrovata libertà!

E invece sei lì nel letto che ti volti e ti rivolti e finchè non senti la serratura di casa aprirsi e “il pargoletto” salire per le scale non riesci a dormire tranquilla.

Poi arriva un giorno in cui va a vivere per conto proprio e tu, che per un tot di anni hai pensato che in quel momento il cerchio si sarebbe chiuso e con quel gesto avresti deposto il costume da “Wonder Mama” che indossi dal giorno in cui è nato, scopri che non è così e non sarà mai così.

Genitori non si nasce, si diventa giorno per giorno ed è una missione che non finisce mai …

I genitori sono quella strana razza di umani che sono allo stesso tempo maestri e allievi … hanno il compito di crescere un virgulto senza sapere bene cosa li aspetta … e così finchè provano ad insegnare cose al loro figliolo in realtà ne imparano tantissime … e il figlio stesso crescendo impara ma allo stesso tempo insegna ai propri genitori gli sbagli da non fare, gli atteggiamenti da tenere …

Tutti questi pensieri un po’ “strambi” per dirti caro Dario che io e papà siamo stati i contadini e tu la nostra “pianta” più preziosa … ci siamo presi cura di te, affiancandoti durante la crescita come il “paletto” fa con la pianta giovane ..

E sei diventato come un tiglio maestoso, o come una solida quercia … e mi piace pensare a me e papà come a due contadini che dopo un’intensa giornata di lavoro, si siedono all’ombra della tua chioma rigogliosa a ritemprarsi un po’.

BUON COMPLEANNO ALLA NOSTRA GIOIA PIU’ GRANDE!!

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