venerdì 7 settembre 2018

UNA PICCOLA STORIA D’AMORE (parte dodicesima)

             (questa foto è mia e ne rivendico tutti i diritti. se ti piace e vuoi usarla, per piacere cita la fonte. grazie)


LA STORIA VISTA DA LORO

Francesco

Testa vuota, salivazione a zero. Capacità di concentrazione nulla.
Il primo relatore della giornata parlava, elencava, sottolineava aiutandosi con delle bellissime slide ma lui non riusciva assolutamente a capirci nulla.

“ Chiara … ho ritrovato Chiara.” 

Dopo oltre 20 anni, di colpo, si era materializzata davanti a lui. Era pressoché identica … macché identica!! Era molto meglio di come la ricordava!!

“L’ho persa di vista che era una ragazzina, bella finché vuoi ma una ragazzina. Del resto come diceva quell’adagio? “facile essere fighe a vent’ anni. E’ dopo i quaranta che si vede chi vince la guerra”. Quarant’ anni non li ha ancora ma ha raggiunto quello che per una donna è l’apice della completezza. E’ bella di una bellezza matura, le forme leggermente arrotondate nei posti giusti.

L’ho vista e non credevo ai miei occhi … tante volte ho pensato a come sarebbe stato un incontro tra noi ma di ritrovarmela di fronte così, proprio non me lo sarei aspettato.

E’ bella ma “altera” … non saprei come altro definirla. O forse semplicemente sulla difensiva. Ma a che gioco vorrà giocare?? Fare la vittima per evitare il confronto? Sembrava quasi che avesse ragione lei!! Dalla sera alla mattina ha cominciato a respingere le mie lettere e vuole addossare a me la colpa del fatto che ci siamo persi di vista?? 

Sì certo, probabilmente avrei dovuto prendere il primo treno e tornare nella nostra città per capire cosa stava succedendo ma in quel periodo avevo veramente troppe cose che mi giravano attorno e allontanarmi anche solo per 2 giorni diventava terribilmente difficile.
E poi, ingenuamente, speravo sempre che il giorno dopo arrivasse qualche notizia e tutto si sarebbe risolto. E poi il tempo passato è diventato tanto, poco alla volta io mi sono chiuso nelle mie ragioni e VOLEVO che fosse lei a farsi viva. DOVEVA essere lei a contattarmi … stupido orgoglio che mi ha impedito di fare il primo passo! …”

 Chiara

<<Buongiorno, mi dica pure…. Il suo nome per cortesia? Eccola qui la prenotazione. Mi lascia un documento per la registrazione? La sua camera è la 216, al secondo piano, l’ascensore è in fondo a quel corridoio alla sua sinistra>>

Fortunatamente era dotata di un “pilota automatico” che le permetteva di continuare a svolgere al meglio le sue attività anche se la testa aveva deciso di non collaborare proprio.

Se qualcuno le avesse predetto chi sarebbe arrivato oggi, col cavolo che si sarebbe offerta di sostituire la collega. Piuttosto avrebbe chiesto anche lei un giorno di permesso o di ferie o, nella peggiore delle ipotesi, si sarebbe data malata.

“Francesco … (sospiro) … accidenti era più figo che nei suoi ricordi, ed era anche più figo che nei sogni che la tormentavano ogni tanto così, a sorpresa.
Come a sorpresa si era presentato Lui quella mattina. Il tempo aveva fatto il suo lavoro in un modo veramente egregio: lo spilungone un po’ allampanato di vent’ anni prima era diventato un uomo dalle tempie un po’ brizzolate. 
Aveva messo su qualche chilo distribuito in modo armonico ed era veramente quello che si dice un gran bell’ uomo. 

Peccato che fosse anche un gran bastardo. Accidenti!! Da dove le usciva tutta questa acredine? Anni e anni a ripensare a come si era comportato. Sparire così senza una parola. Smettere di scrivere e non farsi più vivo.
Poi per andare avanti aveva provato a metterci una pietra sopra. O almeno era quello che credeva fino a quella mattina.
Se l’era visto comparire davanti così all’ improvviso e tutto il lavoro fatto su se stessa per uscire da quella storia era caduto in mille briciole lasciando uscire una rabbia che non sapeva di covare.
Del resto non poteva comportarti in modo così ignobile e poi quando il destino li aveva fatti ritrovare faccia a faccia, invece di desiderare di sprofondare dritto all’inferno far finta di niente ma no!! Peggio!! Far finta di essere lui quello che aveva ragione, quello ferito, quello che era stato piantato.”

Francesco

Dai, tutto sommato il suo intervento era andato bene anche se con la testa proprio non ci stava.

Adesso si trattava di pazientare fino alla fine di quella prima giornata di convegno e poi correre fuori, prendere Chiara per mano, portarla fuori dall’ hotel, trovare un posto un po’ tranquillo e parlarsi a cuore aperto.

E se lei non ci fosse stata ad attenderlo? Infatti aveva risposto “non lo so” ed era livida mentre lo diceva.

Fermo restando che non capiva perché fosse lei a fare la parte dell’offesa, aveva deciso di andare fino in fondo a questa faccenda e chiarire quello che era successo in quella che ormai era “un’altra vita”. Era convinta che fosse lui ad avere torto? Bene! Che elencasse i perché.
La sua era solo strategia per addossare le colpe a lui? Ancora meglio! Non l’avrebbe mollata finché non avesse sputato il rospo.
Era convinto che avrebbero potuto discutere da persone civili, e da persone civili avrebbero potuto creare una sorta di armistizio: il passato non poteva tornare, loro non lo potevano modificare, ma potevano “restare amici” (che schifo!!aveva sempre odiato questo modo di dire) … insomma potevano sentirsi ogni tanto, magari rivedersi …
Piano però … e se nel frattempo si era sposata?? E se il marito era uno geloso?… Che casino, che gran casino!!!

Chiara

<<La saluto e le auguro un buon viaggio. speriamo di averla ancora nostro ospite>>…<<Buongiorno sono Chiara , come posso esserle utile? …>>

“Francesco …(sospiro) … cosa avrei potuto fare per evitare che finisse tutto così malamente?
Se anche avessi voluto raggiungerlo, farmi dare una spiegazione, capire cos’era successo, come avrei potuto fare?
Non avevo uno straccio di indirizzo, solo il nome di una città. Non è che puoi partire e una volta arrivata, aggirarti per la città ( tra l’altro una GRANDE CITTA’) e sperare di poterlo incontrare.
Aveva provato a chiedere agli amici comuni ma nessuno ne sapeva di più … si era letteralmente “eclissato” … poi insomma la vita di tutti i giorni aveva preso il sopravvento e poi PORCA MISERIA!! Se tu sei dalla parte del torto, TU devi venire a cercarmi. Anche se … noi nel frattempo ci eravamo trasferiti … sì dai non è una buona scusa … se si fosse presentato al vecchio indirizzo la custode gli avrebbe sicuramente dato l’indirizzo di Roma“.

Non aveva attenuanti.
Però da come parlava prima sembrava veramente convinto di essere dalla parte della ragione. E adesso che fare? Aspettarlo e affrontarlo? Oppure appena finito il turno tornare a casa a gran velocità e chi si è visto si è visto? 
Tanto il giorno dopo non sarebbe più stata alla reception, in teoria entro l’indomani la convention sarebbe finita quindi tutti se ne sarebbero tornati a casa … dal giorno successivo avrebbe potuto far finta che oggi non fosse mai esistito e finirla con questa ossessione.

E se veramente, per un qualche motivo che lei ADESSO non sapeva, qualcosa di estraneo a loro aveva fatto sì che perdessero le tracce l’uno dell’altra senza che fosse stata veramente colpa di nessuno dei due? Non sarebbe stato meglio accettare il suo invito, magari andare a bere qualcosa insieme, sentire la sua storia e dopo, ma solo dopo, decidere di chiudere definitivamente questo capitolo?”

--Ragione: eccola là, la solita “cuoriciona” … passano gli anni ma tu non cambi mai. Non vuoi mai ascoltarmi e così ci sbatti il muso e ti riprometti che la prossima volta sarai più prudente, ma la volta successiva ci ricaschi con tutte le scarpe. Ne abbiamo parlato per notti intere di tutta questa storia. Ti ho fatto “ragionare” ed eravamo arrivati alla conclusione che il tuo Francesco è una merdaccia. Anche “Cuore” suo malgrado, si era arreso davanti all’ evidenza. E adesso è bastato guardare quel bel quarantenne negli occhi 5 minuti e tutto è svanito? E siamo ancora lì che cerchiamo per lui e per il suo comportamento delle attenuanti?? Non ti capirò mai … che vuoi che ti dica? Vuoi farti del male? Accomodati, sei maggiorenne e vaccinata. Buona fortuna.--
                                                                                                                                                           (continua)

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