mercoledì 25 gennaio 2023

MINOU (parte seconda)


(fonte web)

E il nonno raccontava storie vere e storie di fantasia … raccontava di com’era la vita in campagna quando lui era bambino ma inventava anche favole con draghi e principesse da salvare; e raccontava di com’era stato essere poco più che adolescente e trovarsi a combattere una guerra senza nemmeno sapere perché; e immancabilmente raccontava la storia di Andrea, un bambino piccino e curioso al quale capitavano un sacco di avventure mirabolanti che si concludevano sempre nel lettino della sua cameretta, perché in realtà non erano avventure ma sogni.

La nonna ascoltava tutte queste storie finché rigovernava le stoviglie in cucina e si stupiva di come suo marito si trasformava quando scioglieva le briglie della fantasia: Lui, uomo di poche parole, in quegli istanti passati con il nipotino si trasformava in un affabulatore senza eguali.

Da giovane era stato un padre assente, troppo preso dal lavoro e da una mentalità che non gli permetteva di esternare i suoi sentimenti: ma tutto quello che non aveva donato a sua figlia in termini di tempo e affetto lo stava riversando ora sul nipotino con gli interessi.

La moglie sperava che l’arrivo del nipotino per le vacanze scolastiche avrebbe giovato all’uomo che giorno dopo giorno si stava chiudendo in sé stesso: il fatto di essere confinato su una sedia a rotelle lo “umiliava” … lui che non era mai stanco, che non si fermava mai fintanto che c’era qualcosa da fare ( e in campagna c’è SEMPRE qualcosa da fare!), lui che faceva mille lavoretti di riparazione o ripristino, era un po’ meccanico e un po’ idraulico e alle volte anche apprendista muratore, adesso viveva un “fermo obbligato”. I suoi occhi vagavano ovunque e vedeva tutte le piccole cose che avevano bisogno di essere sistemate ma non poteva fare nulla.

O meglio: non VOLEVA fare nulla! Sì perché il medico quando lo aveva dimesso dall’ospedale si era raccomandato che facesse gli esercizi di riabilitazione che gli avrebbero permesso se non di correre, almeno di ricominciare piano piano a camminare.

Ma lui no!! Testone come sempre aveva deciso che non voleva farsi compatire da nessuno quindi aveva liquidato in modo brusco tutte le proposte della moglie che , mattina dopo mattina, lo esortava a provare a rimettersi in piedi.

In realtà questo era quello che vedeva la moglie: ma poi lei si richiudeva la porta della stanza alle spalle con il cuore gonfio di amarezza nel vedere quello che fino a qualche mese prima era “La colonna portante della casa” diventare uno spettatore della vita che gli scorreva davanti ineluttabile.

Andava in cucina e dopo una veloce tazzina di caffè cominciava la sua giornata scandita dalle mille faccende della fattoria: dar da mangiare alle galline e al porcellino, accudire le mucche nella stalla e le caprette nel recinto.

Spazzare l’aia, stendere i panni e andare in campagna a raccogliere frutta e verdura che poi sistemava sotto il gazebo per la vendita a “km 0”.

Quando finalmente ritornava in casa si era fatta l’ora del pranzo: apparecchiava la tavola, cuoceva la minestra e poi tornava in camera, dove trovava il marito nella stessa posizione nella quale lo aveva lasciato parecchie ore prima.

Si domandava come facesse un uomo che era sempre stato così attivo ad oziare tutto il giorno: leggere non gli piaceva, guardare la tv nemmeno …

Lo aiutava ad accomodarsi sulla “carrozzina” e poi pranzavano insieme: al pomeriggio se le temperature lo permettevano, lo accompagnava a fare un giretto per la campagna, oppure lo sistemava all’ombra del gazebo. Gli metteva vicino la radio (l’unica compagnia che sopportava) e poi tornava là dove aveva lasciato a mezzogiorno: sgranare le pannocchie, intrecciare le cipolle e l’aglio, raccogliere la verdura per preparare la cena.

Quando il sole batteva forte e non era il caso di uscire in campagna la potevi trovare in cucina intenta a fare confetture o a preparate le verdure da congelare per l’inverno.

Ma dicevamo: come trascorreva le lunghe ore della mattina “l’Uomo”?

Una cosa era certa: non voleva suscitare pietà, quindi era escluso fare gli esercizi magari in modo sgraziato o senza troppa coordinazione davanti alla moglie.

Ma questo non voleva dire che stesse lì “con le mani in mano”. Anzi! Tutte le mattine dalle 8 a mezzogiorno ripeteva e ripeteva fino allo sfinimento gli esercizi racchiusi in un libretto che gli avevano consegnato durante il ricovero.

Era abbastanza contento: piano piano la muscolatura delle gambe stava riprendendo tono, riusciva anche a fare qualche passetto restando attaccato al comò per non rischiare di andare a gambe all’aria. Certo era cosciente che la strada sarebbe ancora stata lunga ma non demordeva.

Un giorno, a mezzogiorno, quando sua moglie si sarebbe presentata, puntuale come le tasse, per aiutarlo a sedere sulla sedia a rotelle, le avrebbe sorriso e DA SOLO, si sarebbe alzato in piedi, l’avrebbe abbracciata e insieme un passo dopo l’altro avrebbero raggiunto la cucina per il pranzo.

Ma adesso era ancora tutto precario quindi perché illuderla?

Povera donna! La vedeva tutto il giorno affaccendata tra casa e podere: la sera poi si sedeva sul divano per seguire qualche programma alla tv e tempo cinque minuti  gli occhi le si chiudevano: Ma la giornata non era ancora finita: doveva accompagnare lui a letto e sistemarlo per la notte. E tutto questo, giorno dopo giorno, senza che mai si lamentasse!!

Mai una volta che le avesse risposto con malgarbo anzi! Era lui quello che alle volte faceva il burbero perché avrebbe voluto essere lasciato in pace … ma l’avrebbe ricompensata di tutto, di questo era certo.

In quei giorni che precedevano il Natale si sentiva particolarmente ottimista anche perché a breve sarebbe arrivato Andrea con il quale aveva intenzione di procedere a passo ancora più spedito con la riabilitazione.

Di Andrea si poteva fidare: sarebbe stato il loro piccolo segreto. E forse, chissà, prima del nuovo anno si sarebbe rimesso in piedi … ma intanto occorreva non perdere tempo!

-Da posizione supina: piegare la gamba accompagnandola con le mani verso il petto. Restare il più possibile in questa posizione e poi lentamente stendere. Ripetere 10 volte e poi cambiare gamba …-

Contemporaneamente, là fuori, tre piccoli monelli pelosi avevano deciso di scendere la scala del fienile e ampliare i loro orizzonti …

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