venerdì 27 gennaio 2023

MINOU (parte terza)

 


(fonte web)

E finalmente era arrivato Andrea: Andrea con la sua risata contagiosa, Andrea e le sue scorribande in bicicletta o a piedi per i sentieri di campagna, Andrea e la sua parlantina ( ogni tanto la nonna pensava: “ ma non è che da qualche parte esiste un –tasto- per spegnerlo?”), Andrea che quando entrava in casa era come una folata del vento di marzo: scompigliava tutto e portava con sé il profumo dell’età più bella.

E poi Andrea e la sera: si faceva la doccia, indossava il pigiama, si lavava i denti e te lo ritrovavi seduto vicino vicino al nonno che parlottavano fitto fitto di chissà quali segreti.

I ruoli si erano invertiti: adesso era lui che raccontava storie per intrattenere il nonno: storie vere, storie “romanzate”, storie completamente inventate. E il nonno, ascoltandolo, ogni tanto interrompendolo per chiedere qualche chiarimento, pareva rifiorire.

Dopo un lungo periodo nel quale aveva abbandonato anche la cura dell’aspetto fisico lasciandosi cresce la barba che lo faceva assomigliare un po’ al nonno di Heidi  ma anche ad un clochard, con l’arrivo di Andrea la barba era sparita portando via dal suo viso almeno 10 anni.

La “Donna” lo guardava di sottecchi e fremeva in cuor suo per questo bel cambiamento.

Un giorno Andrea fece irruzione in cucina gridando:

-Nonna, ma lo sai che la Micia ha fatto i gattini? Vedessi che belli che sono! Sono 3 e tutti di colori diversi! Ce n’è uno tutto grigio, uno rossiccio e uno bianco ma così bianco che sembra una nuvola!! Come si fa a capire se sono maschi o femmine? No perché sai proprio qualche giorno fa a scuola parlavo di voi, della fattoria, della Micia e un paio di miei compagni dicevano che avrebbero taaaaanto voluto un gatto e avevano anche avuto il benestare dei genitori però ( c’è sempre un però) tutte e due le mamme hanno messo una clausola – basta che sia maschio che poi le femmine ci riempiono la casa di gattini- … Nonna tu sai come si riconoscono i maschi dalle femmine? Sìììì?? E allora dai vieni, vieni che andiamo a vedere e capiamo !!-

La nonna non era riuscita ad inserirsi in questo fiume di parole e solo alla fine era riuscita a dire :

-Forse è meglio se aspettiamo ancora un po’. Se la Micia ha deciso di far nascere i suoi piccoli in fienile è perché li vuole proteggere e magari potrebbe non gradire la nostra visita-

-Ma no nonna non sono in fienile!! Sono là fuori che scorrazzano in cortile e inseguono le farfalle e le lucertole! Vieni a vedere!!-

Dal soggiorno si era alzata una voce: era il nonno che, come al solito, dissentiva sull’opportunità di dare “troppo spago” ai gatti.

-E adesso mi raccomando che non li facciate venire in casa! Che ci mancano solo i gatti in questa casa! C’è già una vecchia brontolona, un vecchio invalido e un bimbo terremoto, direi che siamo al completo! Che poi finisce che vanno a finire sotto le ruote della carrozzina e mi fanno fare un capitombolo!!- però chissà come mai la sua voce aveva un inflessione divertita al pensiero.

Nonna e nipote corsero fuori e un vero spettacolo si presentò ai loro occhi: Mamma Gatta tranquillamente acciambellata sotto il gazebo non perdeva di vista i suoi pargoli.

Uno di loro si stava arrampicando sul melograno e la sua impresa sembra un balletto: due passi avanti e poi cadeva a terra, ci riprovava e dopo tre passi eccolo ancora volare giù e riprendere da capo.

Un altro invece stava effettivamente studiando il volo di una farfallina azzurra che svolazzava vicino al suo naso per poi allontanarsi un po’ quasi volesse farsi inseguire.

Il terzo infine (quello - bianco ma così bianco che sembra una nuvola-) era appoggiato sul bordo di un secchio e guardava dentro, quasi volesse specchiarsi.

La Nonna prima prese tra le braccia Mamma Gatta e la accarezzò per un po’ come a farle capire che non aveva nulla da temere, e poi piano piano si avvicinò ai tre gattini non perdendo d’occhio la loro madre e le sue possibili reazioni: Intanto spiegava al nipote:

-Vedi? L’istinto di ogni madre è quello di proteggere i propri piccoli e infatti Mamma Gatta si è messa in una postazione tale che li tiene d’occhio tutti e tre. Occorre quindi prima far capire alla Micia che le tue intenzioni sono buone e solo dopo provare ad avvicinarti ai cuccioli. E anche se ti sembra che la mamma sia tranquilla non la devi mai perdere di vista e se la vedi avvicinarsi con il pelo arruffato è meglio che tu cambi strategia o ancora meglio che per il momento cambi proprio strada!-

Andrea aveva ascoltato le parole della nonna con gli occhi sgranati, quindi si era avvicinato con cautela alla Micia, se l’era messa sulle ginocchia e aveva iniziato ad accarezzarla con metodo, dalla testa e fino alla punta della coda per poi ripartire da capo. Dal rumore “sordo” delle fusa che faceva, la Micia sembra gradire questo trattamento.

Il bimbo, ad un certo punto, sempre tenendo Mamma Gatta in braccio e continuando ad accarezzarla, si era avvicinato alla nonna che intanto era riuscita ad agguantare il micetto “trapezista”. Lo aveva girato a pancia all’aria e dopo una breve ispezione aveva sentenziato:

-Ecco un bel maschietto per uno dei tuoi amici!-

Si era poi spostata verso quello che rincorreva le farfalle, che al suo arrivo era corso a nascondersi dietro un vaso di gerani.

Con tutta la dolcezza di cui era capace, la Nonna lo aveva stanato, preso in braccio, controllato e poi tutta contenta:

-E anche questo è maschio! Un altro amichetto accontentato-

-Vado subito a telefonare ai miei amici per dare la buona notizia!- aveva esclamato Andrea depositando la Micia a terra e correndo verso casa.

-Aspetta!! Non vuoi sapere se quello bianco è maschio o femmina?- aveva detto la Nonna accorgendosi però di “parlare al vento”.

Acchiappare quello bianco era stato un gioco da ragazzi tanto era intento a specchiarsi nel secchio.

Lo aveva accarezzato un po’ e dopo un controllo sommario aveva scoperto che quel batuffolo di neve era una femminuccia … ecco perché si specchiava! Vanitosa come tutto il genere femminile!

Se l’era avvicinata al viso e le aveva soffiato in un orecchio:

-i tuoi fratelli solo per essere maschi, probabilmente hanno già trovato famiglia. Per te invece, anche se sei uno splendore, le cose saranno un po’ più complicate. Ma non permetterò a nessuno di farti del male”.

Nel mentre, quasi avesse capito che stava succedendo qualcosa di “grosso” era arrivata Mamma Gatta.

La Donna, la Gatta e la Micina avevano stretto un patto si alleanza là, in mezzo al cortile.

E dalla finestra del soggiorno, l’Uomo guardava quel quadretto perfetto.

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