martedì 7 settembre 2021

COSA RESTERA'

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07-09-2021

C’è stato un “PRIMA” … la nostra vita Prima di febbraio 2020.

Un “PRIMA” quando la mia generazione era convinta di essere padrona della propria vita.

Un “PRIMA” dove ho conosciuto persone che ho considerato e chiamato “Amici” … per me la parola Amicizia è una parola importante, con un valore altissimo e la uso con parsimonia.

Ma quando dico “ questa persona è mia Amica”, puoi star sicuro che è perché il mio sentimento è forte, fondato … troppo spesso è una parola che viene usata alla “leggera” … viene considerata sinonimo di “ conoscenza”, di “frequentazione” i social sono maestri in questo … per me NO … L’Amicizia è un sentimento, un sentimento forte, un legame, è “sorellanza e fratellanza” …

Ho conosciuto persone che ho desiderato avere per Amiche, alle quali ero convinta mi legassero sentimenti puri e solidi : ripensandoci ora NON era così difficile confondere una semplice conoscenza per Amicizia.

Da lontano tutto è più facile: ci si scrive, si scherza e ci si prende un po' in giro, ci si vede magari 4-5 volte l’anno e in quelle 4-5 volte si cammina insieme, si condivide una cena e poi tutti a casa propria. In quelle occasioni si ha appena il tempo di aggiornarci su quanto ci è capitato dall’ultima volta in cui ci si è visti ed è già ora di fare ritorno … magari non si trova il tempo per parlare dei massimi sistemi, e magari va benissimo così.

Poi c’è stato un “DURANTE” (parlo del Lockdown e dintorni) … un “DURANTE” che ci ha visti impauriti, timorosi, angosciati … un “DURANTE” dove anche se lontani, ci siamo stretti gli uni agli altri, provando a farci coraggio, ognuno nel modo che gli era più consono.

In quei giorni, dopo essermi resa disponibile con gli Amici del gruppo Veneto a parlare un po’ al telefono se ne avessero sentito la necessità, ho ricevuto tante telefonate di persone che forse vedevano in me un appiglio, qualcosa a cui aggrapparsi in un momento dove tutto vacillava.

Loro non lo sanno ( o forse sì ... chissà …) ma io ho ricevuto TANTO, TANTISSIMO da quelle telefonate, io ho trovato in loro l’appiglio che mi serviva in certi giorni particolarmente bui …

Il “DURANTE” ci ha messo tutti sullo stesso piano: eravamo persone spaventate da qualcosa che non conoscevamo.

Non importava se giovani o vecchi, se maschi o femmine, se persone in carriera oppure studenti o pensionati … tutti temevamo per la nostra vita.

E anche durante il “DURANTE” ho continuato a sentire “Amiche” persone che, di fatto, per me lo erano.

Poi è arrivato il “DOPO” cioè “L’OGGI” … dopo la grande paura, il momento di provare a riprendersi un po’ della propria vita … quella vita fatta di affetti, amori, amicizie, lavoro … ma anche il momento delle “scelte” … dello schierarsi … e qui le cose hanno preso un’altra connotazione.

Ho sempre pensato che sono le differenze che ci rendono unici e che arricchiscono i sentimenti che gli uni provano per gli altri … mi ritrovo a scoprire che non tutti la pensano così …

Diceva Evelyn Beatrice Hall (saggista che scriveva con lo pseudonimo di Stephen G. Tallentyre) in una biografia di Voltaire “Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”

Ecco: c’è stato un momento in cui ho detto come la pensavo, onestamente e forse anche un po’ ingenuamente, e alcuni “amici” si sono letteralmente eclissati …

Mi ritrovo a pensare che forse era meglio aver fatto come gli “Ignavi” della Divina Commedia.

Chi sono gli Ignavi? “Coloro che nella vita non hanno mai avuto né espresso idee proprie, e si sono sempre adeguati alla massa”

Sarebbe stato molto più semplice glissare, non dare risposte schiette a domande “ buttate là per caso” …

NON sono fatta per le cose semplici, ma per le cose “ dirette” … e così sono state le mie risposte … DIRETTE … ho tirato fuori tutto ciò che avevo nell’anima, tutti i miei dubbi, le mie perplessità, il mio “sentire” …

E devo ammettere che di Amici che hanno compreso e apprezzato la mia schiettezza ne ho trovati tanti ma … alcune persone, che per me erano Speciali, quelli no, non hanno capito, non hanno voluto ascoltare, non hanno voluto sentire ragioni diverse dalle loro.

E così siamo passati dai messaggi scherzosi (corredati da Faccine spiritose) su whatsapp a messaggi “asciutti” e solo per rispondere ai miei, dalle telefonate e dai battibecchi fraterni al silenzio assoluto.

E non ci vuole un genio per capire … ed è proprio quel silenzio che fa male … più male di mille parole di dissenso, più male di uno schiaffo in pieno viso … qualcuno ha scritto che:

“Il silenzio è l'ultima arma del potere”

E ancora:

“Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano” (Martin Luter King)

E poi arriverà il “POI” … quel giorno quando tutto questo sarà solo un ricordo, un brutto ricordo …

E comincio già adesso a farci i conti con quel POI … perché OGGI ho deciso che certe persone è bene ridimensionarle e farle tornare a quello che è la loro vera essenza: “Conoscenze”, “compagni per un breve tratto di cammino” e basta … e tenere ben saldi quelli che invece erano, sono e saranno Amici con la A maiuscola.

E se in un POI neanche troppo lontano, qualcuna di queste “Conoscenze” tornasse a farsi vivo, millantando la “vecchia amicizia”?

Come mi comporterò io di fronte a tutto questo? Avrò imparato la lezione? Sarò più cauta nell’accostarmi a costoro? Saprò riconoscere l’Amico Vero?

In questo momento il POI è lontano … in questo momento ci sono le ferite che bruciano, i sentimenti non corrisposti, l’Amor proprio un po’ ammaccato.

Tutte cose con le quali fare i conti, da elaborare e dar loro il giusto significato affinché la tristezza non diventi astio, il dolore non diventi rancore, l’amarezza non diventi animosità.

E far sì che il POI possa brillare come la più sfolgorante delle stelle in una notte di cielo sereno.

E in una notte così, siederò all'aperto, in compagnia degli Amici Veri, ad ammirare il Creato. E tutto sarà perfetto.