mercoledì 29 aprile 2020

I HAVE A DREAM

                         questa foto è mia e ne rivendico tutti i diritti. se ti piace e vuoi usarla, per piacere cita la fonte. grazie


Ma lo sapete voi cosa vuol dire avere 15 anni ai tempi del Coronavirus?

Voi adulti che vi sentite sempre in diritto di giudicarci?

Lo sapete cosa vuol dire svegliarsi un mattino e scoprire che NON puoi più andare a scuola ma non è una vacanza … bisogna sperimentare “ la didattica a distanza”… e così sei obbligata a mettere in ordine almeno una parte della tua stanza ( quella che viene ripresa dalla webcam) e a doverti confrontare con ‘sta storia  di vedere i tuoi compagni e i prof senza in realtà essere con loro … di dover imparare un modo nuovo di “andare a scuola”.

Già quest’anno era stato difficile il passaggio dalle medie alle superiori con insegnanti e compagni nuovi … non fai in tempo ad “ acclimatarti ” che arriva addirittura una pandemia.

E non c’è più “l’intervallo” dove mangiare una pizzetta al volo e intanto parlare di “affari di cuore” con la tua migliore amica.
Adesso l’intervallo consiste nel passare dalla cameretta alla cucina, trovare mamma che prepara il pranzo, prendere un bicchier d’acqua e girarsi per tornare in “classe” … ma la mamma ti fa gli agguati … le passi vicino e lei si volta e ti accarezza piano i capelli guardandoti dritta negli occhi … la mamma è l’unica che sembra capirti.

Lo sapete cosa vuol dire non poter più uscire , anche solo per un giretto, al pomeriggio, finito di studiare? Trovarsi con gli amici al baretto vicino al parco cittadino, parlare di cose “leggere” facendo finta di non accorgerti che sta arrivando il “bello” della compagnia. E sapere che  il “bello” della compagnia ti ha rubato il cuore … sentire il suo profumo, la sua voce un po’ roca, la sua mano che si appoggia sui tuoi fianchi … e dopo un po’ prendersi per mano e andare a passeggiare per i sentieri più nascosti del parco … e abbracciarsi e baciarsi e sentire che tutto il mondo è lì … in quell’abbraccio, in quegli occhi verdi, in quei baffetti che ti fanno il solletico.

E ora?? Ora utilizzate le videochiamate, state ore a guardarvi negli occhi … ti viene il magone e non riesci a parlare, le lacrime ti salgono prepotenti e lui ti chiede con la sua voce vellutata: “ che c’è topolina? Non fare così dai … tra poco ci liberano … poi ti giuro che staremo sempre insieme … dobbiamo essere bravi e pazienti … non possiamo fare sciocchezze per le quali pagheremmo conseguenze salate noi e tutti gli altri … dobbiamo essere responsabili … dimostrare di che pasta siamo fatti …”

E tu lo ADORI quando dice così … perché sai che ha ragione … ma allo stesso tempo LO ODI quando dice così, perché non si sa quanto durerà questa quarantena, per quanto tempo ancora sarete relegati nelle vostre case privati della vostra bella “normalità”.

E i fine settimana sono il momento peggiore … tante ore da inventarsi … i primi giorni, spinta anche dalla mamma, hai messo in ordine i ripiani della libreria, i cassetti, l’armadio … hai fatto 2 sacchi pieni pieni di cose inutili. Ma passata l’euforia del momento, riordinato il riordinabile, che si fa? Per fortuna ti piace leggere e così hai ripreso in mano qualche classico, e poi sei passata in soggiorno e ti sei fatta consigliare dalla mamma qualcuno dei suoi libri e devi ammettere che la mamma in quanto a letture ha degli ottimi gusti … ce n’è per tutti: thriller, narrativa, qualche audiolibro, dei romanzetti e dei testi impegnati, alcuni libri li conosci già perché ci hanno tratto delle serie tv e così ti appassioni a leggerli curiosa di vedere quanto il regista sia stato fedele al romanzo.

Ma il tuo cuore è pesante … ogni giorno si srotola uguale al precedente … tutto piatto, tutto ovattato … ogni volta che c’è la conferenza stampa del Presidente  del Consiglio speri che dica “ va tutto bene, possiamo tornare alla nostra vita di prima” … e ogni volta è una delusione … e ogni volta si stringono le maglie e la libertà diventa sempre più lontana.
E arriva Pasqua e fate TUTTI finta che TUTTO vada bene … complice una giornata di sole pranzate in giardino e poi ti rifugi in camera e passi il pomeriggio tra messaggi whatsapp e videochiamate.

E finalmente è sera … e domani sai già che sarà ancora uguale a oggi e a ieri … in un finesettimana forzato ed interminabile.
Ti prepari per la notte, chiudi gli occhi e senti un’inquietudine … provi con il rilassamento e sei lì lì per addormentarti quando ti siedi di scatto sul letto, il cuore ti batte all’impazzata … hai un solo pensiero per la testa … sai che quello che stai per fare è sbagliato ma non te ne importa niente. DEVI farlo.

Scendi piano piano le scale cercando di non far rumore, ti vesti in bagno al buio e poi valuti quale sia la strada giusta da intraprendere.

Non puoi usare né scooter né bici perché aprire il portone del garage potrebbe far rumore.

Scavalchi quindi il cancello e sei in strada … LIBERA!!!

È notte, in giro non c’è nessuno ( non c’è nessuno neanche di giorno se è per questo, da circa un mese le parole più usate sono “lockdown”… “stateacasa” …”andràtuttobene”) … cammini a passo spedito, sai perfettamente qual è la tua meta … e ti pregusti già l’arrivo, e la faccia che farà chi ti vedrà arrivare.

Probabilmente all’inizio ti rimprovererà per essere andata contro le regole, ma poi, lo sai, vi abbraccerete e tutto sarà perfetto.
Cammini e ti assapori il momento dell’incontro … lo costruisci nella tua mente, lo abbellisci, lo modifichi, prende corpo e tu ti senti invulnerabile.

Sei chilometri non sono nemmeno tanti quando è il cuore che ti guida, che ti sprona e ti sorregge … e insomma seguendo le tue fantasie arrivi nella piazza del paese dove vive il tuo Amore.

Fai gli ultimi metri con il cuore che ti martella in petto.

“ e se adesso mi caccia? E se non vorrà più vedermi perché ho fatto sto colpo di testa? E se…e se….”

Ecco il portoncino di casa sua … ti avvicini, leggi il nome sul campanello e alzi la mano per suonare … ma la mano ti resta sollevata a metà … hai fatto una pazzia, hai fatto una stupidaggine … lo sai, ne sei cosciente … ma sei ancora in tempo per rimediare … se adesso torni sui tuoi passi, fai in tempo ad essere a casa prima che sia giorno, ti ficchi sotto le coperte e nessuno lo saprà mai … in fondo non hai incontrato nessuno lungo la strada … ti fai una bella dormita e domani si ricomincia con la noia mortale dei giorni infiniti.

Ma poi verrà quel giorno che tutti sogniamo e sarà bellissimo riabbracciarvi pensando che ognuno di voi, ognuno di noi, ha fatto la propria parte. FINO IN FONDO.

A capo chino torni verso casa … è dura ma è la cosa giusta da fare … ad un certo punto senti una voce lontana che ti chiama … ti giri ma è buio e non vedi nessuno … la voce si fa più insistente e persuasiva … sembra la voce di mamma ma sicuramente ti sbagli … tua madre NON andrebbe mai contro le disposizioni … LEI … eppure … è proprio sua la voce che senti sempre più squillante ed è sua la mano che ti scuote piano piano:

“ Alice … Alice … Alice tesoro.. SVEGLIATI!!”

Apri gli occhi, sei un po’ frastornata, metti a fuoco il viso di tua madre che ti sorride:
“ cos’hai sognato bimba mia? Eri lì che ti contorcevi tra le lenzuola e ripetevi
--- non posso … fino in fondo---
Ma “fino in fondo” cosa??

Alice sorride e risponde:
“ sognavo che stavo consigliando una mia amica a rispettare le regole, a fare la propria parte, FINO IN FONDO”

La mamma ti guarda, sospira, ti stringe a sé e dice:
“ ecco la mia piccola bimba coscienziosa”

Alice si lascia cullare dall’abbraccio di sua madre e sa che domani, o dopodomani o dopodomani ancora tornerà padrona del suo tempo e della sua libertà .

Cosciente di aver contribuito con le sue scelte al fiorire di questa nuova stagione.

martedì 7 aprile 2020

07-04-2020 IL TEMPO SOSPESO

       
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Poco più di un mese fa scrivevo alcune considerazioni sul fatto che un piccolo paese poco distante da casa mia era diventato “zona rossa Covid-19”.

Da allora tutto è cambiato … in un susseguirsi di giorni frenetici siamo diventati tutti “zona rossa” … il contagio si è esteso in un batter d’occhio flagellando inizialmente Lombardia e Veneto, per poi estendersi ad Emilia Romagna, Piemonte, Toscana ed infine a macchia di leopardo in tutt’Italia.

E piano piano, un giorno dopo, l’altro abbiamo visto le nostre abitudini sconvolte, stravolte, mutilate.

E abbiamo imparato ad uscire una sola volta alla settimana e solo per cose veramente “inderogabili”, e abbiamo imparato che il bene più prezioso non è rappresentato dalla bella macchina o dalla casa di lusso ma dalla salute e che non ci sono soldi che possano comprarla.

In realtà non lo abbiamo “imparato” … ci è semplicemente stato ricordato, in modo cruento e fulmineo.

E abbiamo ascoltato per giorni e giorni dei veri e propri “bollettini di guerra” fatti di numero di contagi e di positivi e soprattutto di decessi.

E abbiamo fatto i conti con le nostre paure, quelle che eravamo bravissimi a nascondere dietro la facciata di una vita presa da mille cose, da mille impegni.

E abbiamo guardato in faccia la morte … nessuno di noi che stiamo vivendo questo periodo potrà mai dimenticare, finchè vivrà, le immagini di quel corteo di camion militari che trasportavano le salme delle vittime.

Immagini tangibili … ma per un’immagine così , mille pensieri si accalcano alla mente … i primi giorni sei come risucchiato da un vortice e non riesci nemmeno a pensare lucidamente … sai solo che ti attende un lungo periodo lontano da tutti, chiuso in casa per il tuo bene, dei tuoi cari e del tuo Paese …ti trovi a dover rimodulare le tue giornate con tanto tempo a disposizione … TANTO TEMPO A DISPOSIZIONE … regalato proprio a te che il tempo non sembrava mai abbastanza … ti viene regalato tempo e paradossalmente non sai cosa farne … mentalmente hai un “blocco”, un “rifiuto” … tu NON lo vuoi tutto questo tempo a disposizione, NON SE IL PREZZO DA PAGARE E’ IN "VITE UMANE".

Poi passi alla fase “accettazione” o anche “ arresti domiciliari ragionati” e cominci a tenerti impegnata per non pensare, per non ascoltare i messaggi che vengono da fuori ma anche da “dentro la tua testa” … e così pulisci tutto come non avevi MAI fatto in vita tua ( e come, scaramanticamente, ti auguri NON farai mai più), sistemi cose in sospeso, ti inventi di riordinare e registrare i libri della tua biblioteca personale, sistemi abiti che da tempo “giacevano” nell’armadio in attesa di essere accorciati, ristretti, rammendati.

E cucini: ti inventi tutti i giorni piatti diversi con le cose che hai a disposizione (se nella ricetta c’è un ingrediente che non hai, pazienza! Sperimentiamo nuove varianti) … leggi molto ma soprattutto rifletti …rifletti sul presente ( poco perché ti sale il magone) ma rifletti anche e soprattutto sul futuro … su un futuro che ad oggi vedi nebuloso e incerto … non sai quando tutto questo finirà e soprattutto non sai “come” finirà … ora sei cosciente di com’è la vita ai tempi del Coronavirus …o meglio sei cosciente di com’è la vita delle persone sane, perché fortunatamente, al momento, tu e la tua famiglia siete tra quelli “graziati” … sai com’è non poter più pensare: “ prendo la macchina e faccio un salto in merceria” … sai cos’è quel brivido che ti corre lungo la schiena quando devi uscire per recarti al supermercato a fare la spesa ( e impari a guardare con occhi nuovi commessi e cassieri che credo sentano quel brivido tutti i giorni mentre si apprestano a prendere servizio), sai cos’è essere strappata dalla tua “ confort zone”, dalla tua routine giornaliera fatta di ufficio, colleghi, caffè alla macchinetta scambiando due parole, commissioni in banca e in posta e scaramucce con i clienti … ma il “dopo” … come sarà il “dopo” … credo che più niente sarà come prima … a partire dai rapporti interpersonali … io sono una che “abbraccia e bacia” molto … in questi giorni gli unici depositari di tali gesti sono i miei due uomini … ma non avendo contatti con nessun altro la situazione è “normale” … mi viene voglia di abbracciare (ma soprattutto di essere abbracciata e confortata)? Esco in giardino dove il “maschio alfa” di casa ha deciso di erigere il suo “quartier generale” in questo periodo, lo raggiungo e lo “abbraccio a tradimento”.

Ma poi? Tra una settimana, tra un mese, tra due? Quando torneremo a fare “vita sociale”? quando torneremo al lavoro e anche alle nostre passioni? Penso alla cosa che amo di più e che mi manca parecchio in questo periodo: camminare.

Ok se decido di andare sola non mi cambia nulla … vado, cammino, saluto da distante chi incrocio e torno a casa.

Ma da un po’ di tempo a questa parte mi piace andare a camminare con una cara amica ed entrambe siamo forti sostenitrici dell’abbraccio terapeutico … di quel bel contatto ravvicinato che ti fa sentire in sintonia con l’altro.
Ne parlavo proprio con Lei qualche sera fa e quando le ho detto:
“ e comunque cara Laura, anche quando ci renderanno la libertà di movimento, credo che dovremo continuare con mascherine e distanza di sicurezza…”
………… un lungo silenzio da parte sua e poi:
“Cioè, vuoi dirmi che ci vedremo e non potremo abbracciarci? Nooo, dai……… (silenzio)…va ben dai, l’importante è che possiamo rivederci e stare un po’ insieme”

Ecco, questo è l’essere umano; questa è la potenza dell’UOMO … la Resilienza … la capacità di adattarsi a quello che gli succede.

Ci incontriamo … ci abbracciamo … forte …. NON POSSIAMO ABBRACCIARCI?
…. Ok! Ci incontriamo, ci guardiamo negli occhi e andiamo a camminare … e a distanza di sicurezza e mascherina sul viso torneremo a scambiarci confidenze, a condividere sogni …

Questa è la Resilienza … non posso più andare al lavoro? Il mio orologio biologico però mi sveglia alla “solita ora” … OK … guardo la sveglia e mi crogiolo un po’ di più tra le coperte, me la prendo con calma, mi faccio il caffè con la caffettiera e lascio che il suo aroma avvolga tutta la casa … mi prendo cura della mia schiena facendo gli esercizi che mi ha consigliato la fisioterapista , mi prendo cura dei miei “maschi” anche solo con un sorriso, con una carezza.

Che #stiamoacasa# ok, ma non è sempre facile stare insieme tante ore, tutto il giorno, tutti i giorni … noi siamo doppiamente fortunati perché godiamo di buona salute e abbiamo una casetta piccola ma un giardino bello grande che in questo periodo ha bisogno di parecchi lavoretti di manutenzione…e allora: i maschi sistemano la legna frutto della potatura, tagliano il prato, fanno manutenzione alle rive e alle siepi, fanno manutenzione dell’attrezzatura … e io sistemo i fiori e poi inizio a “fare l’orto”.

Fare l’orto vuol dire “guardare avanti” … guardare al “dopo” con fiducia … fare l’orto significa iniziare oggi qualcosa che ti darà frutti fra 2-3 mesi …

Quindi con uno sguardo al “domani” metto a dimora pomodori e peperoncini tondi piccanti, melanzane e insalatine, basilico e zucchine … mi prendo cura oggi di quello che porterà frutto “domani” … e “ domani” con i frutti dell’orto preparerò conserve e composte da utilizzare il prossimo inverno ma anche e soprattutto da regalare a parenti ed amici, per coccolare e in un certo modo “prendermi cura” anche di loro …

Ed ecco: lentamente si riprende a fare progetti per il “domani” … e non importa quando arriverà questo “domani” … il solo pensiero di fare qualcosa “domani” accende in tutti noi una Speranza per il prossimo futuro.

Domani …