domenica 25 dicembre 2022

LA VITA E’ QUESTIONE DI ATTIMI

 

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Se ci pensate, la vita, come cantava Anna Oxa “ è tutta un attimo”.

La  vita di ognuno di noi, lunga o breve che sia, è un collage di attimi.

L’attimo in cui si viene al mondo e si vede per la prima volta lo sguardo di quella che per lunghi anni sarà “la donna più importante della nostra vita”, la nostra amata Mamma.

E poi c’è l’attimo in cui si varca per la prima volta il cancello della scuola: quanta emozione stringendo la mano di chi ci accompagna. Un attimo prima sei piccolino e un attimo dopo entri nel mondo dei “grandi”.

E l’attimo in cui incontri uno sguardo, e quello sguardo ti sprigiona le farfalle nello stomaco e tu sai che quella è la persona giusta per te e che quella persona (ti auguri) sarà “per sempre”.

E ancora l’attimo in cui diventi padre o madre oppure nonno o nonna: attimi indescrivibili e meravigliosi.

E poi ci sono i milioni di attimi della “quotidianità” … la quotidianità delle piccole cose: attimi che profumano d’Amore. Preparare la spremuta d’arancia a chi ancora sta dormendo e che la troverà pronta al suo risveglio quando tu sei già al lavoro da un po’.

Alzarsi nel cuore della notte per andare a controllare tuo figlio che dorme febbricitante nella stanza accanto e appoggiare le tue labbra sulla sua fronte calda, sperando e credendo che quel bacio possa essere terapeutico.

Chiamare un’amica (alle volte anche più di una) che non senti da tempo, darsi appuntamento in quel “baretto” e passare un paio d’ore tra una tisana e un dolcetto a "scambiarsi un po’ la pelle" dimenticandosi che fuori è inverno e fa un freddo boia.

Piantare un albero, curare il giardino, “fare” l’orto e poi passare le domeniche a fare le conserve per l’inverno.

Viaggiare, vedere posti nuovi, tornare in posti conosciuti … leggere un libro, viaggiare con la fantasia.

E ci illudiamo che tutta la nostra vita possa essere un puzzle di attimi belli.

E poi arrivano gli attimi “sospesi” … quando la vita ci presenta il conto, quando i dubbi non ci fanno dormire la notte.

Ed è un attimo “sospeso” quello che ti trova in una sala d’aspetto ad attendere che qualcuno esca e ti dica come stanno le cose.

E a niente vale far finta di leggere “Leggere Lolita a Teheran” sperando che la storia di alcune ragazze Iraniane ti possa distrarre dal “qui e ora” … i tuoi occhi leggono parole che non arrivano alla mente, che non arrivano al cuore, perché mente e cuore sono impegnate a ripercorrete tutti gli “attimi” belli e a chiedersi se ce ne potranno essere ancora.

Finché quella porta si apre, i tuoi occhi incontrano altri occhi e sai, senti, che ancora tanti “attimi” ti attendono.

Impariamo quindi a goderci gli attimi belli, ad usarli come un ombrello quando il gioco si fa duro.

Impariamo a godere delle piccole cose: il profumo del pane appena sfornato, un tramonto, un brano musicale, un film.

Solo così la nostra vita diventerà un unico bellissimo “attimo”

martedì 15 marzo 2022

MODERATORE A CHI???

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Faccio parte di alcuni gruppi che trattano di "Cammini" ... qualche anno fa mi è stato proposto di diventare moderatore di uno di questi ... più precisamente del "Gruppo Veneto" dei Caminantes verso Santiago.
Ho accettato non senza qualche remora ... seguivo altri gruppi regionali e in alcuni di essi spesso e volentieri i post sfociavano in vere e proprie "bagarre" ... gente convinta di avere la verità "in tasca" che si sentiva in dovere di bacchettare quelli che chiedevano informazioni su cose che magari erano state dette e ridette milioni di volte.
I Moderatori in casi come questo hanno il dovere di cercare di smorzare gli animi, richiamare all'ordine quelli un po' alterati e "accompagnare alla porta" i facinorosi.
Mica lo sapevo se ero pronta per una responsabilità del genere!!
Insomma ... io stessa ero stata, in un certo qual modo, ma del tutto involontariamente, "una fuorilegge" parecchio tempo prima, appena entrata nel Gruppo Veneto.
Mi ero iscritta tutta bella pimpante, avevo trovato un gruppetto "sparuto" di persone, qualche commento qua è là, e una pagina facebook un po' "tristanzuola".
Così avevo pensato di fare una bella cosa e avevo aggiunto una foto al profilo ... un bel bosco Galiziano ... con tanto verde.
Quando sono diventata moderatore ho scoperto che la gestione della pagina è appunto in mano ai moderatori che sono gli unici che possono apportare cambiamenti sostanziali.
Come avevo fatto a "passarla liscia" quella volta?
Probabilmente perchè allora il gruppo era sprovvisto di moderatori e l'Amministratore aveva chiuso un occhio ... oppure era destino che io diventassi Moderatore, quindi mi ero semplicemente tirata avanti con il lavoro.
Fatto sta che accetto di diventare Moderatore e da subito mi accorgo che "Il mio gruppo è diverso" ...
Poche attività e molta educazione.
Questo gruppo sembra un po' una riunione di condominio, mooolto più pacata di una riunione di condominio ma quasi altrettanto asettica.
Comincio a scrivere cose, a organizzare "aperitivi", a inventarmi qualcosa per rendere l'aria più frizzante.
Ed effettivamente ad ogni mia proposta parecchi aderiscono ... ed è così che in era pre-covid ci siamo ritrovati un sabato di fine novembre per un' aperitivo dove ho avuto modo di dare una tridimensionalità a persone delle quali conoscevo solo il viso attraverso una foto.
Intanto il numero degli iscritti cresce ... certo siamo ancora un gruppo piccolino ma di persone veramente "a modo".
Mai uno screzio, mai una parola di troppo ...
Tutto anche troppo tranquillo ... qualche giorno fa ho provato a dare un senso alla mia figura di moderatore e ho cercato di stuzzicarli su un argomento che ci accomuna : Il Cammino di Santiago.
E posso dire di aver fatto "bingo"!! Tanti hanno risposto con le loro storie ... e ogni cammino è una storia a sè.
Per la privacy non posso riportare qui le loro risposte ( almeno non prima di aver chiesto permesso ai diretti interessati.)
Ma intanto posso mettervi il mio post ... così ... per condividere anche con voi un altro aspetto della mia vita.
il mio post è questo: mettetevi comodi perchè da leggere ce n'è 💖

Caro Gruppo,
ho pensato di tenere una "rubrica interattiva" sul Cammino ...
Mi spiego meglio: voglio provare a "stuzzicarvi un po' " ...
Perchè?? perchè siete un gruppo fantastico, siete bravi, educati, tranquilli, forse anche un po' troppo tranquilli ( da quando mi han fatto moderatrice , non ho mai dovuto " alzare la voce" per ristabilire l'ordine, non ho mai dovuto "accompagnare alla porta" qualcuno perchè si è comportato male ...) insomma mi hanno fatto Moderatrice , ma son qui che "prendo la polvere" come certi soprammobili sullo scaffale più alto della libreria ...
Quindi ho pensato di parlare di Cammino ma come se fossimo nel salotto di casa mia ... io vi racconto del mio Cammino e voi fate altrettanto ...
e faremo dei post "tematici" (scusate ma io sono una "pignoletta" ... se i miei amici dopo un po' mi chiamano "Maestra" un perchè ci sarà) ... ogni volta toccheremo un aspetto diverso del Cammino .
Oggi direi che potremmo parlare del Primo Cammino ... quello che non si scorda mai ( come il Primo Amore ) e nello specifico:
"Cosa vi ha spinto a partire la prima volta?"
Del mio Primo Cammino ( come di tutti i viaggi che ho fatto) ho tenuto un diario e vi racconto cosa mi ha spinto a partire con le pagine iniziali del mio diario ( Per quell* che il mio Diario lo hanno già letto ... portate pazienza e scrivete nei commenti le vostre storie)
Mettetevi comodi ... la sintesi non è fra le mie qualità ...Pronti? VIA!!!
PROLOGO
Quando comincia un viaggio?
Quando si sale in aereo, auto, autobus, moto, nave o traghetto?
Per me il viaggio inizia molto prima … inizia quando per la prima volta pensi al viaggio ... questo mio viaggio è iniziato qualche anno fa …
La domanda di rito è: “ e quanti km hai percorso in questi anni?”
Se togliamo i circa 200 km fatti dal 2 giugno al 5 agosto per allenarmi ... ZERO.
Nel corso degli anni ho messo in piedi una regola : se qualcosa mi “gira intorno” per più di tre volte , vuol dire che merita di essere approfondito.
Prima volta: qualche anno fa sento parlare del “Camino Francés” oltre 800 km dai Pirenei a Santiago. Primo pensiero: quanti km si potranno fare in un giorno? Una ventina? oltre un mese per farlo tutto ... potrei farlo quando vado in pensione ... In fondo camminare mi piace….
Due errori di valutazione in un'unica frase.
1. E chi ti assicura che andrai in pensione?
2. Che ti piaccia camminare non è sufficiente ... per fare il cammino occorrono costanza , perseveranza … tanti km al giorno, TUTTI I GIORNI … non è affatto facile …
Quella volta , comunque , non mi aveva nemmeno sfiorato l’idea di poter fare anche solo una parte del cammino e tutto intero , per il momento , non potevo proprio farlo , quindi avevo riposto l’idea nel cassetto.
Ma le idee, quelle belle, sono come i semi che metti sotto una manciata di terra…tu non li vedi più , magari te ne dimentichi , ma loro al buio lavorano e quando meno te lo aspetti , salta fuori una bella piantina.
Seconda volta : viene a farci visita , durante le vacanze estive , una cugina di mio marito . Quando arrivano Lei e sua sorella ( le cuginette Milanesi) è sempre festa. Sono quel genere di persone che è impossibile non amare … non le vedi per un anno e dopo cinque minuti che sei con loro sembra di non essere mai state separate così a lungo. Tra le tante cose che ci racconta , ci dice anche di aver fatto , in bici , un tratto del “Cammino” , ma di averlo sospeso a causa di qualche disavventura.
Ma non si è persa d’animo , anzi. Ha già in mente di farlo TUTTO, con un’amica , quando andrà in pensione.
Tanta è la sua passione nel raccontare l’esperienza che aveva vissuto che sento il bisogno di informarmi un po’ di più… internet per queste cose è una vera manna … trovo tante notizie , esperienze .
Ma…ho sempre il problema del tempo: mai avuto un periodo di ferie così lungo … e ancora una volta sono troppo MIOPE per cercare un’alternativa (oggi preferisco pensare che quel giorno non fosse ancora IL MIO TEMPO ) e l’idea torna nel cassetto.
Terza volta : quattro anni fa , più o meno in questo periodo , accompagno mia cugina , quella cugina , nel suo ultimo viaggio. Non era ancora andata in pensione.
Ed è a questo che penso in quell’afosa giornata di agosto … “NON HA FATTO IN TEMPO” e sull’onda dei ricordi, del suo modo di ridere quando raccontava le cose , penso , decido , CHE FARO’ IL CAMMINO … durante la settimana che segue mi informo meglio , cerco di capire un po’ di cose…--cos’è la CREDENCIAL? E la COMPOSTELA? E com’è che S.Giacomo il Maggiore si trova in Galizia?—
Ma anche per quell’anno le ferie finiscono e per l’ennesima volta non se ne fa nulla (chissà che stufo sarà questo mio sogno di entrare e uscire da quel cassetto e non combinare mai nulla!!)
Di una cosa sono assolutamente certa : quando LO FARO’ ( perché sono certa che lo farò) , LO FARO’ DA SOLA. Questo perché credo sia una cosa da fare con i propri tempi, con nessuno che ti sprona e nessuno da spronare ,staccandosi da tutti e immergendosi in se stessi.
Arriviamo al 2015…sono passati sicuramente oltre 6 anni dal mio primo approccio con il CAMMINO( che ci volete fare…sono come i trattori LANDINI … faccio un po’ fatica a mettermi in moto ma quando parto non mi ferma più nessuno) e a maggio si comincia a parlare di vacanze.
Mio marito esordisce dicendo: -quest’anno , con A. si va in Scozia- ( A. è un amico “recente” che ama fare imprese un po’ particolari nuotando e dipingendo in simultanea).
Chiedo per quando è previsto il viaggio ma non c’è ancora nulla di definitivo.
Ecco … se c’è una cosa che proprio non sopporto è viaggiare alla cieca … tanto , poi , gli imprevisti accadono lo stesso … almeno pianificare l’indispensabile ( biglietti e albergo). Mio marito dice che con questa smania di programmare tutto ,trasformo il viaggio in un incubo. A me invece piace pensare di essere una persona meticolosa.
Passa un po’ di tempo e chiedo se ci sono novità circa il viaggio. NIENTE … è ancora tutto in alto mare. A fine maggio faccio un ulteriore tentativo ma la risposta è sempre la stessa : -dobbiamo ancora decidere … -
Ed è in quel momento che Santiago salta fuori dal cassetto …
-Bene –dico senza scompormi—visto che a me di andare in Scozia ( non me ne vogliano gli Scozzesi) interessa poco o nulla e sei tu quello che deve fare le foto dell’impresa di A. ( dimenticavo: mio marito ha la passione per la fotografia ed è veramente bravo….ha quel “quid” in più nel cogliere l’attimo, il particolare … ) sai cosa facciamo quest’anno? Tu vai in Scozia e io vado a fare il Cammino di Santiago-
L’ho appena detto e mi ritrovo a pensare: “cos’ho detto? IO DA SOLA a Santiago? Io che ho oltre 50 anni , la forma fisica di un criceto in pensione , che lavoro in ufficio 10 ore al giorno , 6 giorni alla settimana , attività fisica NADA DE NADA ,io vado a Santiago?”
E la ragazza ottimista e un po’ scriteriata che è in me : “sì cara , tu VAI A SANTIAGO!!Sei talmente abituata a pensare alla tua vita in funzione della tua famiglia che non HAI MAI FATTO NULLA DA SOLA! E se tuo marito non andasse in Scozia , MAI LO LASCERESTI A CASA SOLO PER INSEGUIRE UN TUO SOGNO!! E’ l’occasione della tua vita e se te la lasci scappare sei veramente scema!!”
E la donnina coscienziosa :“Sì ma…da SOLA … e organizzare tutto , e trovare il tempo per un po’ di allenamento , che non dico diventare Fiona May ma nemmeno assomigliare a Nonna Abelarda…per quanto su Nonna Abelarda ce ne sarebbero di cose da dire … ”
“ Senti bella…finiscila di farti tante PIPPE MENTALI … hai sempre organizzato bellissimi viaggi per te e i tuoi cari quindi questo alibi NON TIENE! Viaggerai da sola e ALLORA? Mica vai al CIRCOLO POLARE ARTICO!! Vai in Spagna , paese civilissimo… per quanto riguarda l’allenamento… su questo ti dò un po’ ragione: la tua forma fisica è una NON forma fisica … c’hai da lavorà … ma mancano oltre 2 mesi … impari a scappare dall’ufficio a ore decenti e VAI A CAMMINARE…come vedi ti ho smontato tutti gli alibi…e adesso parliamo di cose serie…comincia ad organizzare il viaggio ,a fare un po’ di prenotazioni, così quando ti verranno i ripensamenti, ti basterà pensare a quanto hai già speso e questo ti sarà di stimolo a non desistere“
ORA: questo dialogo tra le parti è veramente avvenuto nella mia testa…siete quindi liberi di pensare che ho una personalità “disturbata“…….fatto sta che oggi è il 5 AGOSTO e domani parto per la Spagna.
Dal giorno di quel dialogo ad oggi ho impegnato tutte le mie domeniche ad allenarmi ( mi sono anche persa ma questa ve la racconto un’altra volta). Ho pianificato il viaggio ( ah sì dimenticavo : per me e il tempo che ho a disposizione oltre 800 km restano troppi…ho optato allora per fare l’ultimo tratto…111 km da Sarria a Santiago da percorrere in una settimana … 6 giorni di cammino effettivo + una pausa il giorno di S. Lorenzo per riprendere fiato dopo le 2 tappe più lunghe) , ho contattato alberghi e ostelli ( non posso rischiare di arrivare un po’ tardi e trovare tutto occupato) e insomma : la macchina organizzativa che è in me ha dato il meglio……

domenica 6 febbraio 2022

SEI TU ...

 

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06-02-2022

Uno che non passa inosservato … uno che ha carisma … uno che sa cosa vuole e se lo va a prendere … uno che quando si mette in testa una cosa stai pur sicuro che la farà …

Questo e molto altro sei tu … sei un uomo impegnato e “impegnativo” (mica è sempre facile tenere il tuo passo) … sei un tipo che chiede molto, alle volte troppo a se stesso … uno che non si arrende mai …

La vita ti ha messo davanti a “prove importanti” , prove che avrebbero terrorizzato chiunque ma non te …

Ti sei trovato a 23 anni, nel lontano 1988 a dover scegliere se mollare tutto o prendere le redini di “un sogno”.

Perché l’Azienda è il “tuo sogno” … la tua creatura … ci hai dedicato praticamente tutta la vita e non sono sempre state “rose e fiori” … a 23 anni avevi tutto il diritto di dire “no grazie” e decidere di fare una scelta meno coraggiosa … e invece no … testa bassa e avanti tutta.

E quest’anno la “ tua creatura” (che prima di essere tua , è stata il sogno del tuo papà) compie 70 anni tondi tondi.

Bel traguardo … ti si accendono gli occhi quando mi racconti le cose che stai architettando per far sì che sia un anniversario da ricordare.

Mi piace quando sento la gente che parla di te e percepisco la stima e il rispetto che hanno e mi piace quando “tutto rema contro” ed è allora che viene fuori di che pasta sei fatto … per certi versi sei un uomo all’antica, di quelli che “la parola data è sacra” … e così tanto più la sfida è impegnativa, tanto più diventa stimolante.

Ed è stato così anche in quest’ultimo anno … proposte di collaborazioni “di prestigio” ma che di fatto si trasformavano in un ulteriore incarico oneroso per tempi e scadenze: non ti ho mai visto inquieto o timoroso … hai trovato in nostro figlio un ottimo compagno di avventura che ti affianca e ti spalleggia.

Non c’è niente che ti spaventa: ti rimbocchi le maniche, indossi la tuta ed ecco il nostro AD torna con le “mani in pasta”.

San Francesco diceva:

-Chi lavora con le mani è un lavoratore,

chi lavora con le mani e la testa è un Artigiano

chi lavora con le mani, la testa ed il cuore è un ARTISTA-

direi che questa frase ti si addice alla perfezione … sei un Artista a tutto tondo.

Ma fortunatamente , se anche il lavoro ti assorbe così tanto, NON sei solo lavoro … ami il “BELLO” sia esso arte, musica o spettacolo.

E così eccoti qui, Presidente del Teatro; dopo un inizio incerto e quasi subito stoppato nel 2020, hai voluto fortemente ripartire nel 2021 anche se ancora le incognite sono tante … la stagione sta procedendo bene, il teatro ha fatto “sold out” per il concerto di Natale … la gente è ancora un po’ timorosa ma ha anche tanta voglia di riprendere in mano la propria vita  … e tu sei già lì che progetti la prossima stagione.

E poi la tua più bella caratteristica: la curiosità, il desiderio di sapere.

La tua intelligenza nel scegliere di frequentare persone anche molto diverse da te per cultura, idee e convinzioni … consapevole che sono proprio le differenze che ci arricchiscono ( e in questo siamo talmente simili!)

E poi voglia di approfondire, di “ andare sul posto” per toccare con mano luoghi teatro di eventi storici.

Insomma sei una di quelle persone che , dopo una presentazione sommaria, mi piacerebbe conoscere e frequentare .

L’ho detto all’inizio, lo ribadisco qui: non è sempre facile “starti dietro” … ma non mi spavento … ti lascio andare con il tuo passo , qualche volta cammino con te, qualche volta rimango un po’ indietro … l’importante è che ci troviamo ogni sera a “fine tappa”

E se fino a qualche settimana fa, una canzone che mi faceva pensare a te era questa ( perché tu per me sei veramente “il più grande spettacolo dopo il Big Bang”)

 il più grande spettacolo dopo il Big Bang (Jovanotti)

Da qualche giorno ne ho trovata una molto bella, molto dolce, che ti voglio dedicare

 sei tu (Fabrizio Moro)

“…..e accompagni i miei passi, come fossi un bambino,

sei la cosa più bella che ho sempre difeso,

e hai sconfitto i miei dubbi quando io mi ero arreso.

Che ci vuole una forza incredibile per dire –buongiorno-

Mentre provi a vagare tra te e chi sta intorno,

mi hai visto credere in me e poi non crederci più

ma l’insistenza di vivere appesi ad un filo

SEI TU………….

……..prendi ancora se vuoi la mia rabbia in affitto,

la distanza tra un uomo che ha vinto ed un uomo sconfitto

SEI TU….” (Fabrizio Moro)

 

E come dicono i pellegrini che vanno verso Santiago incontrandosi:

“BUEN CAMINO , ULTREIA ET SUSEIA” ( ancora più avanti, ancora più in alto)

BUON COMPLEANNO ANIMA MIA…


lunedì 31 gennaio 2022

ANCORA QUELLA PANCHINA AL PARCO

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31-01-2022

E si ritrovano ancora là, su quella panchina che ormai è diventata il loro luogo “segreto”.

La mamma appoggia la testa sulla spalla della figlia e dice:

“L’altro giorno hai voluto che ti raccontassi per l’ennesima volta di me, della mia infanzia, della mia adolescenza, le mie esperienze di donna, di moglie, di madre … direi che adesso tocca a te raccontarmi un po’ della tua vita … dai che lo so che come me sei una chiacchierona!!”

La figlia sorride sorniona e risponde:

“ Cosa vuoi che ti racconti? Della mia infanzia e poi dell’adolescenza ne sai sicuramente più tu di me!! Credo tu sia la persona che mi conosce meglio al mondo!! Alle volte, quand’ero ragazzina mi stupivo di come capivi tutto prima ancora che io avessi finito di pensare qualcosa … altre rimanevo stranita dal fatto che “sapevi” ma mi lasciavi fare ugualmente, conscia che avrei sbagliato, che ci avrei “sbattuto” il naso. Allora non capivo, ma adesso sì … il compito di un genitore è quello di crescere e poi “liberare” i propri figli.

Mi piace tanto quella poesia di Khalil Gibran che fa

-I vostri figli non sono vostri figli

Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa.

Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.

E sebbene stiano con voi non vi appartengono.

 

Potete dar loro tutto il vostro amore ma non i vostri pensieri,

perché essi hanno i propri pensieri.

 

Potete offrire dimora ai loro corpi ma non alle loro anime

Perché le loro anime abitano la casa del domani che voi non potete visitare, nemmeno nei vostri sogni.

 

Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.

Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.

 

Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi , sono scoccati.

L’Arciere vede il bersaglio sul percorso dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinchè le sue frecce vadano veloci e lontane.

 

Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere

Poiché così come ama ogni freccia che scocca, così Egli ama anche l’arco che sta saldo.-

 

Ma …. Torniamo a noi … cosa vuoi che ti racconti?”

E la mamma, ad occhi chiusi, assaporando un timido raggio di sole in questa fredda mattina invernale, replica:

“Tu lo sai già cosa voglio che mi racconti, perché tu VUOI raccontarmelo, e la poesia che hai appena declamato ne è la conferma … mi sono fermata a quando avevi 25 anni … eri già una donna, quindi in qualche modo il mio compito con te lo avevo assolto … però mi manca tanto il “dopo” … è come se avessi visto solo il primo tempo di una rappresentazione teatrale e poi mi avessero fatto uscire da teatro controvoglia. Quello che ho visto mi è piaciuto molto e mi è rimasta la curiosità di sapere il seguito … non voglio sapere “come va a finire” perché la rappresentazione è ancora in corso ma … - cos’hai combinato da quando mi hai tenuta stretta la mano per l’ultima volta oltre 30 anni fa??-  Hai passato più tempo senza di me di quanto ne abbiamo vissuto insieme … direi che ne hai da raccontare!! … ma facciamo così: io faccio un –breve riassunto delle puntate precedenti- di fin dove ero arrivata e poi tu mi racconti, con parole tue , il seguito. Dunque eravamo rimasti che eri sposata da un po’, che stavate sistemando quello che sarebbe diventato il vostro nido d’amore, che avevi un lavoro che non ti piaceva poi così tanto … adesso tocca a te …” e così dicendo si accomoda meglio sulla panchina, si stringe il cappottino un po’ demodè sulle curve abbondanti e si appresta a godersi il resto dello spettacolo.

“ Ehhh … insomma … non so da dove cominciare: la casa l’abbiamo sistemata ed è tutt’ora il luogo più bello dove ritrovarci la sera dopo una giornata di lavoro. Il lavoro … ho cambiato un paio di posti e poi ho trovato la mia  giusta dimensione e da quasi trent’anni faccio l’impiegata amministrativa per l’Azienda di famiglia. E mi piace … così come mi piace camminare ( sono andata ben 2 volte a Santiago di Compostela e una volta addirittura sono arrivata a piedi a Roma e sono andata a prendere la benedizione dal Papa!!) e la mia passione per il Cammino mi ha fatto conoscere un sacco di belle persone che per me sono un pezzetto di famiglia; e poi sono andata a fare accoglienza in un ostello e anche lì ho conosciuto un sacco di persone splendide … e poi durante la Pandemia ho iniziato a leggere dei libri al telefono per un’amica che viveva da sola e ad oggi ho 2 gruppi con oltre 30 persone che tutte le mattine aspettano le mie letture … in più ho seguito il tuo esempio e ho iniziato anni fa a fare l’orto e non hai idea di quante cose metto nei vasetti per l’inverno …e faccio dei liquorini!! Direi che ti sei persa una gran bella parte della mia vita …”

Tace un attimo malinconica e la mamma la sprona:

“ si va ben … sei rimasta quella che anche da bambina faceva sempre un sacco di cose e mi domandavo allora e me lo domando anche adesso: ma come fai?? Comunque … mi pare che abbiamo sorvolato una fetta bella importante della tua vita! Che fai, la timida con tua madre?? Vuoi giocare alla donna del mistero? O ti sei tenuta –la ciliegina- per far colpo? Vogliamo parlarne di quell’aitante giovanotto che ha gli occhi uguali uguali ai miei??”

“ Ohhh Lui … sai quando dicono - I figli sono la parte migliore di noi?- Ecco, lui è veramente la parte migliore di me.

E’ nato in una giornata fredda e limpida come oggi … è nato nelle prime ore di una domenica e quel giorno in ospedale sono arrivati tutti, ma proprio tutti tutti a trovarmi: Papà e Laura, e poi tutti i parenti dell’altro ramo della famiglia … ho pensato a come un esserino così piccolo poteva far smuovere un sacco di persone … ma in mezzo a tutte quelle persone mancavi tu … nel momento in cui diventavo mamma, mancava la mia mamma con la quale condividere una gioia così grande.

Sai … è arrivato in punta di piedi, senza farmi tribolare troppo … l’hanno lavato, me l’hanno messo tra le braccia e i nostri occhi si sono incontrati … non credo sia vero che i neonati vedono solo le ombre … lui mi ha sgranato in faccia un paio di occhioni che, come tu giustamente mi facevi notare, sono identici ai tuoi, e in quel momento ho capito che sarebbe stato -per sempre-.

Essere madre è una bella palestra (vengo a dirlo proprio a te … buffo vero?) … è ogni giorno un’avventura, una splendida avventura … è un lungo viaggio che ti coinvolge in toto.

Oggi è il suo compleanno e sicuramente riceverà dei regali, ma il regalo più grande, forse lui non lo sa, è quello che LUI fa a noi ogni giorno.

E’ il suo modo di prendermi in giro raccontandomi storie sconclusionate alle quali io -abbocco- sempre. È il suo essere sempre disponibile per noi quando ci vede in difficoltà, è il suo entrare in ufficio con addosso quel -profumo di freddo- di chi è stato all’aperto a lungo e dirmi tutto allegro –ciao vecchia!-, è il suo silenzio quando le parole non servono, sono le sue 10mila parole a cascata quando mi mette al corrente dei suoi sogni, delle sue aspirazioni, sono i suoi sogni che con pazienza e tenacia trasforma piano piano in realtà.

Quel bel marcantonio di tuo nipote è questo e molto altro e anno dopo anno continuo a ripetermi che gran privilegio è essere la sua mamma.

Questa è tutta per te Dario....

 a modo tuo

 BUON COMPLEANNO FIGLIO MIO.💖

sabato 29 gennaio 2022

UNA PANCHINA AL PARCO ................. un anno dopo

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29-01-2022

Sedute su una panchina nel parco stanno, vicine vicine, una mamma e la sua bimba.

La bambina si fa ancora più vicina e con un filo di voce dice:

“Mamma, raccontami una storia … una di quelle belle, di quelle tue …”

La mamma la guarda con occhi dolcissimi e chiede:

“Te le ho già raccontate un sacco di volte, ma non ti stanchi mai di sentire sempre le stesse?? E quale vuoi sentire delle -storie mie-“?

E la bimba stendendosi sulla panchina e appoggiano il capo sulle ginocchia della mamma, con la voce già un po’ assonnata e gli occhi che si chiudono, risponde:

“ Quella di quando eri bambina ed eravate tanti fratelli, e poi quando sei cresciuta e c’era la guerra e poi quando da ragazza hai conosciuto il papà che non era ancora il mio papà, e quando sei andata a fare la mondina e poi … e poi … dai comincia …”

“ Allora … vediamo … sono stata la prima e unica femmina in una famiglia di 5 figli … mamma e papà adoravano tutti noi figli, così come anni dopo hanno adorato te, tua sorella e gli altri cugini.

Eravamo una famiglia semplice, di campagna: papà lavorava a mezzadria e la mamma faceva –la mamma- e con 5 figli di lavoro ne aveva e anche tanto.

Poi un brutto giorno arriva la guerra e quella che era una situazione già complicata, diventa terribile. Mancava tutto: il lavoro, i soldi, qualcosa da mettere sulla tavola 2 volte al giorno.

Ho trascorso la mia adolescenza stando attenta ai soldati (tedeschi prima e “alleati” verso la fine), ai bombardamenti, alla gente che, in un momento così tragico, anziché stringersi gli uni agli altri, tiravano fuori il peggio … e così ho visto  gente che andava nei campi a rubare per fame e altri che facevano la spia ai proprietari dei campi e questi ultimi picchiavano a sangue i malcapitati ladri perché si erano permessi di portar via qualche pannocchia per fare un po’ di polenta da dare ai loro bambini. E ho visto gente di buon cuore nascondere nel fienile gli ebrei durante i rastrellamenti e gente –meno buona- recarsi dai soldati tedeschi e raccontare dove erano nascosti i perseguitati … e ho visto i soldati fucilare sia chi era nascosto ma anche chi li aveva nascosti.

Poi, poco dopo aver compiuto 14 anni, finalmente la pace … ma per chi è povero la pace non è poi così diversa dalla guerra … si faceva fatica a sbarcare il lunario prima e si continuava a far fatica anche dopo.

I nonni nel frattempo non godevano proprio di buona salute e così toccava a me che ero la più grande farmi carico di tante responsabilità anche se ero giovane, forse troppo giovane per un fardello simile.

Conosco tuo papà e un raggio di sole entra nella mia vita … era bello, alto, castano con gli occhi azzurri … un principe azzurro … senza cavallo bianco ma con tanta voglia di lavorare e far famiglia.

Lavoro però , in questa nostra amata terra non ce n’è e così si guarda a Ovest e io parto con una cugina per andare a far la mondina in provincia di Vercelli e  papà parte per andare a cercar lavoro a Torino.

Trova lavoro, si ambienta, trova casa e decidiamo di metter su famiglia. Tu non sai che bella che mi è sembrata la nostra casetta, la prima volta che l’ho vista!! E poi tuo papà, che è sempre stato un cuore d’oro, trova casa anche per la sua famiglia ( anche lui aveva lasciato al paese mamma, papà e 4 tra fratelli e sorelle) e li aiuta a sistemarsi, accoglie a casa nostra, uno alla volta, i miei fratelli più grandi, si prodiga per cercar loro un lavoro e alla fine riusciamo a trovar casa anche ai miei genitori e ai due fratellini più piccoli.

Seguono anni buoni (il famoso boom economico) … il lavoro non manca e con il lavoro, i sogni da realizzare.

Nasce tua sorella e dopo sei anni arrivi tu, il passerotto biondo della mamma. Io e te viviamo i tuoi primi anni in simbiosi, sempre insieme.

Amo la mia famiglia e lei per me viene prima di tutto: sono una donna allegra, mi piace cantare mentre sbrigo le faccende domestiche o lavo i panni. Mia suocera non mi capisce e si chiede perché io canti …

Dopo un inizio di vita un po’ “disagiato”, avere figli sani, un marito con un lavoro fisso, cibo tutti i giorni da mettere in tavola e da condividere con i parenti e con gli amici, credo sia sufficiente per  essere grati … del resto non era Sant’Agostino che diceva che “ Chi canta prega due volte“?

E poi sento il papà che arriva dalla fabbrica e sale le 4 rampe di scale canticchiando e capisco che anche lui è felice di quanto abbiamo costruito insieme e il cuore mi si riempie di gioia … VOI siete le mie gioie più grandi.

Ma adesso è ora di andare … tu devi alzarti e andare incontro al nuovo giorno e io devo tornare a casa, nel posto più bello del mondo.

Ci ritroviamo presto …”

La mamma bacia la sua bimba dai corti capelli biondi e torna là, nel posto più bello del mondo, nel cuore di chi ancora, tenacemente, dopo 34 anni di assenza, si ostina a ricordarla quotidianamente e a passare una volta l’anno un po’ di tempo insieme sulla panchina per farle gli auguri.

Ovunque tu sia

BUON COMPLEANNO MAMMA.