mercoledì 29 gennaio 2025

LA PANCHINA E’ SEMPRE QUELLA

 

(Foto: Fonte Web)


Soffia un vento freddo, di quelli che vengono dal Nord.

-L’è el Burian- dicono i “vecchi”

Le due donne sedute sulla panchina hanno cappotti pesanti e sciarpe al collo ma niente in testa.

E i loro capelli danzano, si intrecciano, fuggono e poi ritornano.

Le due donne hanno il legame più antico della terra: sono madre e figlia..

Paradossalmente la madre è più giovane della figlia, cristallizzata nel tempo da un destino inclemente.

E paradossalmente, nonostante sia più giovane, i suoi capelli sono bianchi mentre la figlia sfoggia un bel biondo cenere con qualche filo d’argento qua e là.

La mano della madre si posa su quei capelli biondi, li accarezza e dice piano piano:

-sono uguali a quelli di papà, sei stata fortunata!! Anche lui quando mi ha raggiunto, nonostante avesse quasi settant’anni aveva ancora i capelli castani come il giorno che l’ho conosciuto.

Te lo ricordi papà con il ciuffo?-

Eccome che se lo ricorda!! Papà che tornato dal lavoro si lavava e poi armeggiava con la brillantina Linetti per tenere i capelli belli fermi sulla testa e poi quel vezzo: il ciuffo alla Elvis Presley messo in posa con la brillantina proprio al centro della fronte.

Del resto anche la nonna Maria (mamma di papà) aveva mantenuto quel bel castano caldo fino quasi alla fine dei suoi giorni.

Si guardano negli occhi, si stringono le mani … donne così diverse eppure così uguali: madri, mogli ma soprattutto DONNE.

La Figlia vorrebbe raccontarle di quel 2024 appena finito, di come per lei sia stato un  “annus horribilis” … vorrebbe raccontarle le difficoltà, i dolori, i pensieri pesanti.

Ma poi pensa che non sia giusto: il tempo che hanno è così poco che è bene investirlo in cose piacevoli, che la Madre porterà via con sé e custodirà fino al prossimo incontro.

La Madre dal canto suo SA … sa tutto: sente il dolore, la tristezza, i pensieri pesanti.

Era così anche quando la Figlia era bimba prima, ragazzina poi: La Mamma sentiva tutto e aspettava che la Figlia fosse pronta per aprirsi con lei. Alle volte succedeva, altre no, ma alla Madre non sfuggiva nulla.

E così pensa che se la Figlia non ne vuole parlare è perché il dolore è ancora troppo recente ed è bene lasciarlo lì, in fondo al cuore a decantare. Verrà il momento giusto e lei saprà aspettare.

E ognuna insegue i propri pensieri guardando le foglie che si rincorrono spinte dal vento.

Una, la Madre, va ai bei ricordi che hanno insieme e si ritrova a pensare che il tempo trascorso insieme è inferiore a quello che la Figlia ha dovuto vivere facendo i conti con la sua assenza.

Sono state insieme 25 anni. Tanti, pochi? Sono stati 25 anni pieni, ricchi. Da un batuffolino biondo nato poco dopo Natale era sbocciata prima una bimba un po’ timorosa, poi una ragazza con le idee belle chiare e per finire, questa splendida donna che intrecciava le mani alle sue non sapendo cosa dire.

La figlia dal canto suo ha nel cuore pensieri contrastanti: gratitudine per tutto quello che questa piccola grande donna le ha regalato con la sua presenza quando era necessario e per tutto quello che le ha regalato con la sua assenza ma con l'insegnamento da quel lontano 1988 ad oggi.

Rabbia, frustrazione per tutto quello che poteva essere e non è stato: vorrebbe averla al suo fianco ogni giorno, specie quando “il gioco si fa duro”.

Ma è qui, oggi, ed è il più bel regalo che possa farle.

Alza lo sguardo: incontra quegli occhi così simili a quelli di suo figlio e vede la stessa luce che c’è nei suoi.

-E’ l’amore “passerotto”! e quello non ce lo può portare via nessuno. Passeranno gli anni ma l’Amore quello no, non passerà mai- sussurra la mamma mentre si allontana.

-Continuerò ad aspettarti qui ogni anno. Buon Compleanno Mamma!-💝


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