Metti che
fuori la sera è di quelle “da lupi”… di quelle che se proprio non è importante
“col cavolo che esco di casa”… quindi il fatto che siamo qui vuol dire che
trovarsi, ritrovarsi è importante per noi.
Ognuna di
noi ha la sua storia : c’è quella che ha lasciato a casa i bimbi , quella che
viene da più lontano di tutte e la sera fa un po’ fatica a guidare , quella (
io in persona) che a casa ha lasciato stanze vuote perché i suoi affetti più
cari sono a Milano alla fiera e chissà a che ora torneranno.
Ognuna ha
la sua storia ma stasera ci siamo prese una vacanza dalla famiglia e siamo qui
: cibo buono, compagnia ottima.
In realtà
stasera c’è la fusione fra due gruppi : uno è quello delle “donne dei
calciatori” dove io e la Betti entriamo di straforo ( lei è mamma di un
calciatore e io… io … io sono una che la squadra ce l’ha tatuata nel cuore .)
L’altro è
un gruppetto di ragazze nate più o meno negli anni ’60 che a San Silvestro han
deciso , con il passaparola, di trascorrere la “notte di transizione” insieme. Esperimento
riuscito in modo entusiasmante che speriamo si possa ripetere in futuro.
E stasera
abbiamo deciso di passarla insieme, lasciando i nostri “ragazzi” a casa e godendoci
un po’ la compagnia delle altre.
Si parla
un po’ di tutto ( i soliti discorsi di donne che vanno da “chi è il tuo
parrucchiere” a dissertazioni filosofiche sui massimi sistemi), scopriamo di
avere tante cose che ci accomunano ( Il Commissario Montalbano primo in
classifica).
La serata
scorre fino a quando Claudia quatta quatta , infila il cappotto e cerca di
guadagnare l’uscita passando inosservata.
Ritorna
poco dopo con una “maxi-bag” che è un inno alla vita : fiori e foglie colorate
e glitter a rendere tutto ancora più scintillante.
La guardo
incuriosita, lei si ferma davanti a me e fa “ effettivamente tu sei l’unica che
di questo non sa nulla, quindi questo è tuo!”
Sono in
imbarazzo ( non so perché ma i regali inattesi mi fanno , da sempre , questo
effetto) ma il sentimento che prende il sopravvento è un altro : mi sento AMATA
.
Prima
ancora di aprire il pacchetto apro il biglietto che lo accompagna ed ecco che
leggendolo due lacrimucce di commozione fanno capolino. Sono letteralmente
sopraffatta da un sacco di belle emozioni.
Il
biglietto recita più o meno così:
“Beati
i sognatori, gli idealisti, i teneri. Beati gli ingenui, i grandi che non hanno
perso la voglia di sentirsi bambini nell'animo.”
Le mani
non collaborano molto nell’aprire il pacchetto: ed ecco dalla bella borsa
floreale spuntare quello che le mie amiche hanno scelto per me....
Non so se
sono riuscita a trasmettere ad ognuna di loro il sentimento che in quel momento
albergava nel mio cuore. Mi auguro di sì… in caso contrario cerco di fare
ammenda con questo post.
Tornata a
casa ( la casa è ancora deserta… i miei prodi torneranno solo verso le tre) ho
tutto il tempo di gustarmi i miei regali e immaginarli “all’opera”… sfoglio il
diario di viaggio, annuso le pagine, ne tasto la consistenza. E cosa dire del
beauty? Un colore accattivante… bello spazioso. Mi sa che lo userò come
“bagaglio a mano” ( da quando ho iniziato a camminare a piedi per il mondo ho
imparato a viaggiare “easy” e credo proprio che tutto quello che può servire ci
starà tranquillamente)
Insomma è
l’una di notte e sono ancora qui che giro per casa con la testa e il cuore in
tumulto e penso a una cosa che ci siamo dette io e Cristina stasera.
Abbiamo
più o meno la stessa età e lei guardando le “ragazze dei calciatori” dice : “
come sono diverse da come eravamo noi alla loro età… per loro questo è --il periodo d'oro-- chissà come saranno quando
avranno la nostra età di adesso?”
Io non
credo che “loro” ( il ceppo giovane della tavolata) siano poi così diverse da
com’eravamo noi… diverso era il contesto, il periodo storico, ma in fondo le
persone di qualunque tempo e in qualunque luogo un po’ si assomigliano tutte.
Così come non credo che ci sia “il periodo d’oro” della propria vita.
--Intorno
ai vent’anni ero innamorata dell’Amore dei vent’anni, ero fresca sposina e
pensavo che quello era sicuramente il periodo d’oro della mia vita.
--Intorno
ai trent’anni sono diventata mamma ed ero convinta che quella fosse la
completezza della mia vita, che non ci sarebbe mai stato niente di più bello
--Intorno
ai quarant’anni ho vinto una grandissima scommessa con me stessa e mi sono
sentita fantastica. Quindi quale periodo avrebbe potuto essere più bello di
quello?.
--A
cinquant’anni o giù di lì ho preso lo zaino in spalla e mi sono incamminata
verso Ovest… non avevo mai fatto nulla da sola e ho scoperto che è inebriante
il senso di libertà che ti dà camminare verso una meta ma con i ritmi che tu
senti tuoi. E sempre in quel periodo ho conosciuto parecchie donne fantastiche
con le quali ho condiviso stasera una serata indimenticabile. Sicuramente un periodo d’oro
Quindi
credo che “il mio periodo d’oro” sia
iniziato il giorno che mi sono affacciata alla vita e non finirà mai se saprò
essere così intelligente da gustarmi tutte le piccole e grandi cose che il destino
ha in serbo per me, e se saprò continuare a circondarmi di persone come le
fantastiche amiche di questa cena.
Vittoria (
la figlia quasi adolescente di una delle amiche presenti stasera) ci ha
raggiunto ad una certa ora perché era curiosa di vedere cosa conteneva il
pacchetto.
Visto il
regalo mi ha detto : “ sono state proprio brave vero?” e io : “eh sì, brave
loro a scegliere questi regali così adatti a me e soprattutto a tenermi tutto
nascosto ma… BRAVISSIMA io ad averle scelte come amiche!!”
E quando
hai delle amiche così ( parafrasando George Clooney) “what else?” hai raggiunto il “top” e non ti serve altro.
Nessun commento:
Posta un commento
© Immagini e testi protetti da Copyright