Se
ci pensate, la vita, come cantava Anna Oxa “ è tutta un attimo”.
La vita di ognuno di noi, lunga o breve che sia, è un collage di attimi.
L’attimo in cui si viene al mondo e si vede per la prima volta lo sguardo di quella che per lunghi anni sarà “la donna più importante della nostra vita”, la nostra amata Mamma.
E poi c’è l’attimo in cui si varca per la prima volta il cancello della scuola: quanta emozione stringendo la mano di chi ci accompagna. Un attimo prima sei piccolino e un attimo dopo entri nel mondo dei “grandi”.
E l’attimo in cui incontri uno sguardo, e quello sguardo ti sprigiona le farfalle nello stomaco e tu sai che quella è la persona giusta per te e che quella persona (ti auguri) sarà “per sempre”.
E ancora l’attimo in cui diventi padre o madre oppure nonno o nonna: attimi indescrivibili e meravigliosi.
E
poi ci sono i milioni di attimi della “quotidianità” … la quotidianità delle
piccole cose: attimi che profumano d’Amore. Preparare la spremuta d’arancia a
chi ancora sta dormendo e che la troverà pronta al suo risveglio quando tu sei
già al lavoro da un po’.
Alzarsi
nel cuore della notte per andare a controllare tuo figlio che dorme
febbricitante nella stanza accanto e appoggiare le tue labbra sulla sua fronte
calda, sperando e credendo che quel bacio possa essere terapeutico.
Chiamare
un’amica (alle volte anche più di una) che non senti da tempo, darsi appuntamento
in quel “baretto” e passare un paio d’ore tra una tisana e un dolcetto a "scambiarsi un po’ la pelle" dimenticandosi che fuori è inverno e fa un freddo boia.
Piantare
un albero, curare il giardino, “fare” l’orto e poi passare le domeniche a fare
le conserve per l’inverno.
Viaggiare, vedere posti nuovi, tornare in posti conosciuti … leggere un libro, viaggiare con la fantasia.
E ci illudiamo che tutta la nostra vita possa essere un puzzle di attimi belli.
E poi arrivano gli attimi “sospesi” … quando la vita ci presenta il conto, quando i dubbi non ci fanno dormire la notte.
Ed
è un attimo “sospeso” quello che ti trova in una sala d’aspetto ad attendere
che qualcuno esca e ti dica come stanno le cose.
E a niente vale far finta di leggere “Leggere Lolita a Teheran” sperando che la storia di alcune ragazze Iraniane ti possa distrarre dal “qui e ora” … i tuoi occhi leggono parole che non arrivano alla mente, che non arrivano al cuore, perché mente e cuore sono impegnate a ripercorrete tutti gli “attimi” belli e a chiedersi se ce ne potranno essere ancora.
Finché quella porta si apre, i tuoi occhi incontrano altri occhi e sai, senti, che ancora tanti “attimi” ti attendono.
Impariamo
quindi a goderci gli attimi belli, ad usarli come un ombrello quando il gioco
si fa duro.
Impariamo
a godere delle piccole cose: il profumo del pane appena sfornato, un tramonto,
un brano musicale, un film.
Solo
così la nostra vita diventerà un unico bellissimo “attimo”
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