“La vita non è
quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per
raccontarla”
Diceva
Gabriel Garcia Marquez
E quella
di oggi, per me, è una data che ti spinge a riflettere, ( non a fare bilanci, che
i numeri sono il lavoro e oggi di lavorare proprio non mi va) a ricordare, a
raccontare.
Arrivata
fin qui è il caso di fermarsi un po’, prendere fiato e fare un po’ di ordine.
Oggi si
passa ad un’altra decina (che poi, basterebbe non contarli gli anni che si
compiono e sarebbe finita lì!!! Ehhh bravo, e cos’avrei scritto nel mio
post?!?) ed è una decina impegnativa.
Non si tratta infatti di passare da 29 a 30 (
che quando ho compiuto 30 anni ero in “dolce attesa”, quindi uno dei periodi
più belli della mia vita).
E
nemmeno da 39 a 40 che quello è stato un periodo “parecchio impegnativo” della
mia vita e l’ultimo dei miei pensieri era pensare di festeggiare.
E
neanche da 49 a 50, che il mio “mezzo secolo” avrei voluto, per una volta,
festeggiarlo al caldo e andarmene in Australia, ma poi le cose sono andate un
po’ diversamente e non se n’è fatto niente.
Sto
arrivando a questa nuova decina in modo “soft” … se vogliamo, me la sto
godendo.
Ho
imparato a non dare niente per scontato, a investire tempo ed energie per chi
lo merita e a “lasciare andare” quelli che invece “è meglio perderli che
trovarli”.
In
questa decina che sta finendo ho messo in piedi un sacco di cose. (le ricordo
così, in ordine sparso)
Ad
esempio ho trasformato un periodo buio come il lockdown del 2020 in
un’opportunità per fare “qualcosa di bello” .. e così dopo quasi tre anni ogni
mattina so che ci sono una trentina di persone che aspettano “le mie letture su
whatsapp” … per alcuni sono la compagnia durante il rito del caffè, per altre
finchè vanno a camminare o svolgono le faccende domestiche … e mi piace questa
nuova piega che ha preso la mia vita: entrare nelle case della gente, far loro
compagnia.
Questa
cosa mi ha portato amicizie nuove, ha consolidato rapporti che già avevo, mi ha
fatto fare pace con la mia voce che proprio non mi piaceva.
Sono
diventata parte di gruppi “reali” nati all’ombra della nostra bella Abbazia: il
gruppo di lettura e il gruppo volontari biblioteca. E anche qui mi sono
confrontata con persone che non conoscevo e con le quali è nato un bel
rapporto.
Io che
ero quella che “lavorava nell’ombra” ( perché sono più una donna “del fare” che
“dell’apparire”) dal settembre scorso sono coordinatrice del gruppo di lettura
ed è una bella sfida per me, anche perché il confronto è con la persona che mi
ha preceduto che è “tutto quello che vorrei essere io e invece…”
Lei è
elegante, pacata, mai un tono sopra le righe … adoro queste sue qualità.
Io sono
scanzonata, caciarona e mi sento quasi sempre inadatta.
E poi ci
sono i gruppi dei pellegrini veneti (e non solo): gruppi di facebook e gruppi
“in carne, ossa e zaino”.
Con
quelli “carne, ossa e zaino”(che sono una parte della mia grande famiglia
allargata) ho organizzato finesettimana bellissimi fatti di passi, cultura del territorio, cibo, abbracci e tante risate.
Mi piace
portare i miei amici qui, a casa mia, nel mio Polesine, terra troppo spesso
ignorata e che invece nasconde tanti piccoli gioielli che è giusto valorizzare.
Ho poi
trovato -un’altra famiglia- nei volontari che gestiscono un meraviglioso ostello
laggiù “nel west” …
Sono
diventata ospitaliere volontaria pensando di “regalare” un po’ del mio tempo ai
pellegrini in transito sulla via Francigena e invece ogni volta che torno dalla
settimana nella quale presto servizio in ostello, sono io che sono molto più
ricca di quando sono partita.
In
questa decina che si sta chiudendo ho preso e sono partita, da sola,
destinazione Santiago. E non una ma bensì due volte perché un po’ di ripasso
ogni tanto ci vuole.
E
camminare da sola mi ha dato modo di mettere alla prova la mia costanza, la mia
“capatosta”, la mia resilienza e anche le mie fragilità.
Ecco che
oggi mi piace pensare alla mia vita come ad un sentiero. Mi fermo un attimo, mi
volto indietro e guardo quanta strada ho fatto: giorni sereni e giorni di
pioggia, vento che ti scompiglia i capelli e sole che ti arrossa le guance.
Strade in piano e salite mozzafiato, qualche discesa scivolosa e poi di nuovo
sentieri dolci e lievi.
Direi
che è ora di rimettersi in viaggio: raccolgo il mio zaino ( che è
straordinariamente leggero perché ho imparato a lasciare lungo strada le cose
che “pesano”) e volgo lo sguardo all’orizzonte: il sentiero fa una curva
gentile, morbida che però non mi permette di vedere cosa c’è aldilà, cosa mi
aspetta, dove mi porteranno domani i miei passi.
Ma è
giusto così, è giusto viversela appieno giorno dopo giorno: oggi comincia una
nuova decina che ho intenzione di vivere “intensamente”, sperimentando,
progettando e anche “lasciando un po’ al caso”
Sarà un
viaggio interessante ed entusiasmante, ne sono sicura!!!
Che la strada che stai per percorrere sia..lunga e serena ❤️❤️❤️
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EliminaDaniela, sei una persona fantastica! ❤️
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