… Sedere
e aspettarti …
So che
arriverai, in punta di piedi come al solito, come è stata tutta la tua vita …
esserci sempre senza mai apparire.
Questo
fa di una donna una “buona mamma” e tu sei stata e sei UNA GRAN MAMMA.
Avrei
voluto condividere un sacco di cose con te, e in un certo senso l’ho fatto, ma
ci sono stati giorni nei quali ho sentito forte la tua mancanza.
Il primo
giorno dopo che sei andata via, e non riuscivo a pensare a come sarebbe stata
la nostra vita senza di te, piccola grande donna che sistemava ogni cosa,
facendo incastri magici e accontentando tutti.
E poi il
giorno che sono diventata mamma a mia volta, e stringendo al petto mio figlio
per la prima volta , ho capito di quanto amore una madre sia capace … un amore
che non si consuma mai, anzi si amplifica, come cerchi nell’acqua quando lanci
un sasso …
E anche nella quotidianità di tutti i giorni, quante volte ho pensato: “ adesso prendo la macchina e vado dalla mamma a raccontarle cosa mi è capitato” … sia che fosse una cosa bella, sia che lo fosse meno … il desiderio era il medesimo: condividerlo con te per gioirne insieme o per farmi confortare.
E ne
sono passati di anni e nonostante questo io sono ancora qui che ti aspetto per
raccontarti cosa combino …
Un
soffio di vento leggero alza le ultime foglie brunite in una piccola danza ed
eccoti qui : mi sembra di sentire la tua mano che accarezza i miei capelli, che
si appoggia un attimo sulle spalle per poi fermarsi sulle mie raccolte in grembo.
E così
mi piace raccontarti quello che faccio perché da figlia sono sempre alla
ricerca della tua approvazione … accipicchia!!! Ho sessant’anni suonati da un
po’ eppure mi piace parlarti di me, di come sono diventata, di come quello che
mi hai insegnato sia profondamente radicato in me e nelle mie scelte.
E ne
avrei di cose da raccontarti!!! Anche solo quelle successe nell’ultimo anno …
non so da dove cominciare ed è come se tornassi bambina, quando al rientro a
casa dopo una mattinata a scuola, riempivo la cucina con i miei racconti … ti
parlavo dei compagni, della maestra, di cosa avevo imparato, di cosa mi
riusciva meglio e di cosa “proprio no” non mi piaceva. E tu paziente ascoltavi
e mi guardavi probabilmente vedendo in me, un’altra te lanciata verso il
futuro.
E ad un
certo punto mi fermavi dicendo : “ dai finisci di raccontarmi dopo. Adesso
mangia che altrimenti si fredda tutto!” e io mangiavo e raccontavo, e poi ti
davo una mano a sparecchiare e raccontavo, mi sedevo vicino a te che rigovernavi
i piatti e continuavo a raccontare.
E mai
una volta che tu non fossi veramente interessata a quello che ti stavo dicendo
… assimilavi tutto, mi facevi domande, ascoltavi con interesse le risposte … e
tutto questo l’ho rivissuto dopo 30 anni quando io sono passata dalla parte
della mamma e passavo le domeniche pomeriggio a stirare ascoltando Dario che
ripassava le lezioni per il giorno dopo.
Tante volte
nelle dinamiche familiari ho notato miei comportamenti o atteggiamenti che
erano identici ai tuoi
E questo
mi inorgoglisce perché se anche ho preso da te l’1 per cento di quello che eri,
di quello che sei, so che questo fa di me una persona migliore.
Ti
aspetterò su questa panchina ogni anno per dirti con tutto l’amore che provo …
Ovunque
sei …
BUON
COMPLEANNO MAMMA
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