-Da qualche parte in Polesine- 8 Dicembre 2019
questa foto è mia e ne rivendico tutti i diritti. se ti piace e vuoi usarla, per piacere cita la fonte. grazie
Abbiamo “messo su casa” ormai 29 anni fa … dopo un certo periodo vissuto a
casa dei genitori di mio marito, nel settembre del 1990 siamo entrati,
finalmente, nel nostro “nido d’amore”.
Una casetta piccolina, la nostra … una casetta dove
abbiamo riversato tutti i nostri sogni, i nostri progetti e … i nostri soldini.
Una casa non tanto grande ma sufficiente per noi due
e per il bimbo che sarebbe arrivato dopo un po’.
Ero felice, ero finalmente la “padrona di casa” …
non avevo tanto tempo per godermela ( lavorando fuori casa tutto il giorno) ma
mi piaceva pensare a lei anche quando non c’ero … alla mia cucina con i mobili
in acacia dal bel colore biondo-rossiccio, al soggiorno che ancora aspettava di
essere arredato … alla nostra camera da letto, all’altra cameretta ancora vuota
in attesa dell’inquilino che sarebbe
arrivato di lì a qualche anno …
Mi piaceva, nelle sere d’inverno, tornarci,
chiudermi la porta alle spalle e “annusarla” … e aveva il profumo di “casa” …
il posto più bello dove tornare .
Di lì a poco si erano palesate le festività
Natalizie ed era venuto il momento di addobbarla …
Piccolo inciso : sia a casa dei miei genitori prima
che a casa dei miei suoceri dopo a Natale si faceva l’albero … bello, allegro,
luminoso ma … a me piaceva il presepe.
E finalmente nel Natale del 1990 ecco un altro mio
sogno che si realizzava … avendo un’intera camera vuota a disposizione mi ero
proprio sbizzarrita: cielo stellato appeso alla parete a fare da sfondo, un
“gioco di scatole” ricoperte di “carta-roccia”,di dimensioni e altezze diverse
per dare il senso delle montagne più vicine e più lontane … e poi lungo la via
principale che portava alla Capanna ( via che avevo fatto con del cartoncino
disegnato che simulava un “basolato” dei tempi
dell’Antica Roma) , lungo la via dicevo, avevo predisposto le bancarelle
di un immaginario mercato..il venditore di pesce, quello della frutta, la
venditrice di frittelle … e poi le varie botteghe: il calzolaio, il maniscalco,
il muratore che “tirava su” il muro portante di una nuova casa … e un ruscello
fatto con la carta stagnola che partiva dall’alto delle montagne e scendendo a
valle alimentava un mulino a pietra ( ed ecco lì vicino il mugnaio che
trasportava i sacchi di farina su un carretto) , passava sotto un ponte in
prossimità del quale una ragazza era intenta a fare il bucato, per poi finire
ad alimentare la fontanella in pietra al centro del paese dove stava per
sopraggiungere una donna con l’anfora in testa.
E Pastori, pecore, cani ovunque … e casette, tante
casette vicino alle quali ferveva la vita contadina: la donna che dava da
mangiare alle galline, qualche galletto scappato dal pollaio, una vecchina che
filava la lana sull’uscio di casa, i bimbi intenti alle piccole faccende quotidiane
…
E là, in alto, un po’ in ombra, la Capanna … la
Capanna che per Giuseppe e Maria diventa “Casa” in quella notte memorabile di
oltre duemila anni fa … la Capanna era bella, grande, fatta di legno e sughero
… ricoperta di muschio, aveva “ come ospiti fissi” ( nel senso che erano
proprio fissati all’interno della capanna) Giuseppe, Maria, l’Angelo che
annunzia, il bue e l’asinello. E poi la “greppia” vuota … in attesa del
Bambino.
E insomma, quell’anno il Presepe fu bellissimo … un
po’ come il primo Amore, nei miei ricordi è ammantato di una luce soffusa che
lo rende “inimitabile”.
Ogni anno è stato rinnovato , in luoghi e formati
diversi : per parecchi anni ha trovato la sua giusta collocazione in corridoio
nell’ansa lasciata libera dalla scala a chiocciola che porta al piano superiore
… un anno ricordo che era venuta a trovarci mia sorella con i suoi bimbi e ad
un certo punto la più piccolina dei due ( e anche la più birichina) era venuta
in cucina con gli occhi luminosi dicendo “zia vieni a vedere!”..passati in
corridoio avevamo scoperto che aveva completamente rivoluzionato il mio presepe
perché secondo lei “ così è più bello zia!” ( forse i poveri pastori
letteralmente in bilico su uno strapiombo non la pensavano alla stessa maniera
ma tant’è …)
In occasione di un altro Natale avevamo in casa un
gattino che si divertiva a “far strage” di pecore … arrivava letteralmente
“planando” sul presepe, buttava all’aria qualunque cosa sulla sua traiettoria e
si accoccolava a mò di sfinge vicino alla Capanna incantato dalle luci
intermittenti.
Un’altra volta ancora , essendo il solito posto
impegnato da altre cose ho avuto l’idea di fare un Presepe in “edizione
ridotta” e ho usufruito di un acquario che abbiamo in soggiorno e che al
momento non era abitato ..un Presepe in versione “ in fondo al mar, in fondo al
mar…”
Gli anni passano, qualche statuina viene messa da
parte a favore di qualche “new entry” e anche la Capanna, comincia a risentire
del “peso degli anni” … ogni anno la tiro fuori dalla sua scatola e cònstato
che qualche pezzetto qua e là si è
rovinato … un po’ di muschio si è levato … penso “ forse sarebbe ora di
comprarne una nuova” … e subito dopo : “ vabbè dai per quest’anno la uso ancora
poi l’anno prossimo vediamo” … e questo rituale si ripete ormai da qualche anno
.. e ogni anno intorno al 10 gennaio la prendo, la guardo e la ripongo nella
sua scatola con tutta la delicatezza del caso …
E intorno all’8 dicembre, la tiro fuori nuovamente,
magari sistemo qualche piccola imperfezione e poi la metto là, in alto, un po’
in ombra …
e sono convinta che farà parte del mio Presepe per
molti anni ancora, perché è stata la Prima Casa che ho donato al Bambino nella
mia Prima Casa da donna, moglie prima e mamma dopo, e CASA è sempre il posto più bello dove
tornare … e se anche non è tutto perfetto non importa …
Nessun commento:
Posta un commento
© Immagini e testi protetti da Copyright