-Qualche anno fa-
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Qualche giorno fa, la app che utilizzo quando
cammino mi ricordava che sono ben 30 gg che cammino ogni giorno … in realtà
sono molti di più ma sono “solo” 30 gg che ho installato la app …
Questo mi faceva riflettere sul mio “camminare” … sono cinque anni che cammino … 5 anni dal quel maggio 2015 quando, con un colpo di testa
del quale NON mi sono MAI pentita, ho deciso di voler inseguire un sogno … quel
sogno era Santiago di Compostela.
Ma quel sogno era anche regalarmi del tempo.
Tempo solo per me … tempo per mettere in ordine
pensieri … tempo per chiarire cose irrisolte … tempo …
E l’ho fatto!! E l’anno dopo ancora … e poi ho
capito che una settimana intera una volta l’anno non era sufficiente … serviva
la “goccia che scava la roccia” … un po’ di tempo tutti i giorni … piccole
scintille che illuminano anche le giornate più buie …
Ci ho messo un sacco di tempo a capire tutto questo
… no in realtà non ci ho messo un sacco di tempo a capire … ci ho messo un
sacco di tempo ad imparare a gestire il “tempo” … a trovare una persona alla
quale delegare un po’ delle mie occupazioni …
io, la signora “Perfettini” …
quella che non trovava mai nessuno all’altezza perché “mettevo
l’asticella troppo alta” , ho imparato ad “abbassare un po’ l’asticella” … la
persona che collabora con me in ufficio da un po’ di tempo a questa parte,
forse un anno fa non l’avrei nemmeno presa in considerazione perché cercavo
qualcuno che imparasse tutto quello che faccio io … oggi ho deciso che chi mi
aiuta, intanto è importante che impari a
fare “bene” alcune cose … facendo lei
“queste cose” posso permettermi, ogni giorno, di andare a camminare , e questo non
ha prezzo.
E se anche la mia collaboratrice non è proprio
“quella dei miei sogni” va bene uguale … i miei sogni li rincorro altrove …
Cinque anni che cammino … quanta strada che ho
fatto!!! Strada fatta di chilometri, di scarpe consumate, di vie polverose e
sentieri pieni di fango, di lunghe giornate solitarie … ma strada fatta anche
di tante belle persone incontrate, persone che sono diventate Amici, persone
che sono diventati un po’ “famiglia”.
Strada fuori e soprattutto dentro di me … quando per
tante ore al giorno la tua unica compagnia sei TU , prima o dopo ti trovi “costretto”
a guardare con occhi nuovi e a rivalutare la persona che sei … e se prima eri
critica nei suoi confronti per tanti motivi ( io sono rigorosa con tutti ma
soprattutto con me stessa) camminando insieme, giorno dopo giorno, ti ritrovi
ad analizzare situazioni, incontri, storie che ti hanno portato ad essere
quella che sei oggi.
E oggi credo di essere una “bella persona” proprio
per tutto il mio passato … quello fatto dell’amore dei miei genitori, di
un’infanzia serena, di un’adolescenza un po’ “beat” , dell’uomo giusto al
momento giusto, di una maturità ponderata …
ma credo che si diventi adulti anche e soprattutto
quando “ ci si sbatte il muso”.
Quindi grazie anche a quelli che
mi hanno fatto sentire “ che non ero mai abbastanza”, a quelli che si
sono fermati all’apparenza e non hanno dato una chance “alla sostanza”, a quelli che “ ma cosa vuoi
saperne tu che sei una donna?” a quelli che non avevano nemmeno il coraggio di
dirmelo in faccia che “ faccio finta di essere amico della Barboni, ma solo
perché è brava in matematica e mi passa i compiti”… insomma grazie a chi su di
me non avrebbe scommesso nemmeno “una lira”
Io ci ho messo del tempo, forse troppo, chissà, ma camminare ha tirato fuori un sacco di cose
che stavano lì, sepolte sotto la polvere … cose con le quali era necessario
fare pace se volevo “ voltar pagina”.
Camminare ha tirato fuori la bimba che al corso di
pattinaggio sul ghiaccio, dopo un piccolo approccio dove morivo dalla paura di
cadere, era stata fatta accomodare sugli spalti perché ritenuta “non idonea” da
un istruttore sicuramente pratico ma
poco sensibile.
Senso di sollievo immediato all’idea di evitare una
caduta ma immediatamente dopo senso di “esclusione” dal gruppo …
Adesso, dopo
tanti anni guardo quella bimba decisamente “troppo cicciotta” per fare
pattinaggio artistico e le sorrido pensando che, in fondo, in fondo, l’ha
scampata bella.
E camminare ha tirato fuori anche quella bimba che
dai 7 ai 12 anni ha dovuto convivere con una malattia che l’ha costretta a
frequenti ricoveri ospedalieri fatti di tante ore solitarie … di ore passate a
fare i compiti ( piccola bimba giudiziosa che non voleva rimanere indietro con
il programma) e a leggere i fumetti nell’attesa che , alla sera, arrivasse la
mamma a farle compagnia per un’oretta … solo un’ora al giorno con la mia mamma,
quando, fino al giorno prima, tutta la mia giornata era piena della presenza
della mia mamma. La mia mamma poverina che passava le sue giornate sui mezzi
pubblici per barcamenarsi tra me e la “sua” mamma, che nello stesso periodo era
ricoverata dall’altra parte della città e combatteva la sua battaglia più
aspra.
E quella bimba aveva tutti i diritti di essere
arrabbiata con “il mondo intero” … i suoi compagni andavano in gita e lei era
in ospedale, le giornate si allungavano, arrivava la primavera, i suoi amici
tornavano a giocare in cortile e lei era in ospedale, arrivava l’estate, le vacanze scolastiche e la
sera si poteva restare fuori un po’ di più e lei era in ospedale…
Allora pensava: “e tutto questo tempo che passo qui,
chi me lo darà indietro?” e sentiva che le avevano “rubato” qualcosa …
In realtà i Medici le hanno dato indietro quel tempo
“rubato” e gliel’hanno dato indietro moltiplicato per 10, per 100, per 1000.
I ricoveri frequenti servivano a monitorare la
malattia e le terapie per debellarla … quindi la “signora agè” di oggi
ringrazia quei medici e quelle giornate tristi perché le hanno permesso di
diventare donna, moglie, madre … piccola signorinella con la faccina pallida
che ritrovo su alcune foto in bianco e nero degli anni 70 : e fallo un
sorriso!!! I medici ti hanno fatto un grande regalo ( ma tu allora mica lo
sapevi , quindi nelle foto hai sempre quel “sorriso” tirato e gli occhi tristi).
E camminare ha tirato fuori un sacco di altre cose, ma ve
le racconto un’altra volta … fuori c’è il sole … vado a fare quattro passi …
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