mercoledì 5 febbraio 2020

04-02 LE COSE IN SOSPESO


                                                                                       -Da qualche parte in Polesine-
                      questa foto è mia e ne rivendico tutti i diritti. se ti piace e vuoi usarla, per piacere cita la fonte. grazie

Svegliarsi e sentire “ che c’è qualcosa in sospeso” ma non capire cosa …

Andare al lavoro sperando di trovare la soluzione e scoprire che non è al lavoro che troverai la soluzione …

Camminare in pausa pranzo ma sentire che non è sufficiente ….

Al pomeriggio si alza un vento freddo che fa sbattere le imposte, fa svolazzare le cartacce e ci ricorda che l’inverno è tutt’altro che finito …

Alle 18 ti convinci che per oggi ne hai abbastanza e decidi di chiudere “baracca” e tornare a casa … ti aspetta una casa vuota … figlio e marito sono in viaggio di lavoro … la macchina decide per te: all’incrocio di casa, tira dritto verso ”Paese Grande” … per un attimo ( ma è solo un attimo) pensi di essere sbadata e che “vabbè andrai a fare un paio di commissioni che rimandavi da tempo”..

Parcheggi, sbrighi le commissioni e poi, in teoria, dovresti tornare a casa.

Sarebbe la cosa più sensata “tornare a casa” … fa un freddo da lupi, a hai parecchie cose da fare che ti aspettano …
Sarebbe sensato tornare a casa se “tu fossi una persona assennata” … invece non lo sei e così riponi nel baule dell’auto le cose acquistate, chiudi lo sportello e poi … ”te ne vai a camminare”.

E cammini con passo vigoroso per le stradine secondarie che portano al centro … si stanno accendendo i lampioni, è scesa la sera.

Cammini e rimugini … rimugini e cammini … il freddo penetra attraverso il berretto e lo senti che ti “ossigena” il cervello … è sempre così: quando qualcosa ti frulla per la testa, vai a camminare e poco alla volta tutto si fa chiaro …

Ed è così anche stasera: ascolti il tuo corpo che risponde bene al ritmo che gli imponi … senti i muscoli e i legamenti lavorare in armonia … il tuo respiro si fa un po’ più intenso ma niente che non sia nella norma … valuti tutti questi fattori e ti rallegri per questo bellissimo dono che è la Salute … la salute che ti permette di fare cose che non sono così scontate .…
Ed ecco che tutto si dipana e diventa chiaro come se nella tua testa si fosse accesa una lampadina da 1 milione di watt … 

Oggi è il 4 febbraio .. è il “World Cancer Day” e tu NON hai deciso di andare a camminare ma DOVEVI andare a camminare … dovevi camminare anche e soprattutto per chi non può più farlo.

Parenti, amici, conoscenti … quanti ne hai persi lungo il cammino!!!
I tuoi genitori in primis, i nonni, alcuni zii, un cugino e qualche amica “volati via” troppo presto … che se fossero ancora qui, stasera verrebbero a camminare con te … e invece NO!! Non ci sono più ma è come se fossero qui, al tuo fianco … e tu cammini anche “per loro” … e tu cammini “con loro” …il vento soffia freddo e asciuga le lacrime che scorrono silenziose sulle tue guance.

E ok…è inutile che scrivo in modo impersonale: IO sono quella che cammina, IO sono quella che cammina “con” e “per” …
E’ giusto ricordare ma sbagliato rattristarsi … ed è bene e fa bene pensare a chi OGGI c’è … ad alcuni amici che in questo preciso istante stanno “giocando la loro partita” con un Avversario che non permette di abbassare la guardia … sono in gamba i miei amici, rispondono colpo su colpo e non si fanno intimidire.

E poi ci sono LORO: uno zio, qualche amica, alcuni conoscenti. Loro che la partita qualche anno fa l’hanno vinta ma restano sempre, comunque sul “chi va là” … una di loro oggi scrive: “devo fare il miglior uso possibile del tempo che ho, perché ho vinto una lotteria senza nemmeno aver comprato il biglietto”

Ecco: questo è l’atteggiamento che condivido … usare al meglio il tempo che ci è donato … mettere a frutto i talenti che abbiamo avuto in dote … cammino … mi piace …OGGI 4 febbraio ho fatto 12216 passi e li ho fatti per chi non può più farli…

E adesso direi che posso tornare a casa … come sempre, un passo dopo l’altro, un piede davanti all’altro, ho trovato la mia strada.

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