( questa foto è mia e ne rivendico tutti i diritti. se ti piace e vuoi usarla, per piacere cita la fonte. grazie)
Oggi si
torna al lavoro ma non per questo voglio abbandonare questa bella abitudine che
ho preso … dovrò solo modificare un po’ i tempi e gli orari.
E così, un
po’ prima delle 6 e mezza sto già parcheggiando davanti al Liceo e sono pronta
per partire.
Inizialmente
faccio una strada tutta nuova e nuovi sono gli incontri…
--incontri
una signora un po’ “attempatella” che seduta sotto il patio di casa sta
gustandosi il primo caffè del giorno scorrendo i messaggi sul telefono. Scorre,
si sofferma, legge e sorride. Chissà forse sta leggendo un messaggio dei figli
in ferie, magari dei nipoti che vivono dall’altra parte del mondo, o forse di
qualche amica che “ha fatto la pazzia” ed è andata in vacanza con un gruppo
organizzato. Si accomoda meglio sulla poltrona di vimini e si appresta a
rispondere sospirando: malinconia per chi è lontano o un po’ di sana invidia
per le amiche che si stanno divertendo in qualche paradiso tropicale? Mah….
--incontri
un signore che porta a passeggio un cagnetto in età “pensionabile” ( sia il
signore che il cane) ... il cagnetto se la prende comoda facendo 2 passi e
soffermandosi ad annusare un filo d’erba o a fissare una farfalla intenta a
volare da un fiore all’altro … il suo compagno umano cerca di sollecitarlo a
muoversi, a fare un po’ più in fretta e spazientito esclama : << e dai!! Mica
possiamo star fuori tutto il giorno!! Fai quello che devi fare e
spicciati>> e dà piccoli colpetti con il guinzaglio cercando di smuovere
la bestiola.
Ma l’amico
a quattro zampe alza su di lui due occhioni languidi e con un’espressione più
chiara di mille parole sembra dire : << ma tu da me che vuoi? Ti ho
chiesto io di uscire? NO!! Io me ne stavo tanto bene dietro al divano sul mio
cuscino! Ma tu no ...vuoi uscire a tutti i costi. Ehi io c’ho una certa età,
non puoi pensare che faccia le corse come quando mi hai portato a casa ed ero
un cucciolino pieno di vitalità. Quindi armati di pazienza perché io più svelto
di così non ce la faccio!>>
--incontri
… incontri quello che “distoglie lo sguardo”. Non è sempre la stessa persona,
ma identico è l’atteggiamento. Cammina spedito guardando dritto davanti a sé,
ma quando lo incroci e stai per sfoderare il tuo miglior sorriso per salutare,
volta la testa da un’altra parte e tira dritto facendo finta di niente e
lasciando te con la bocca tirata in un mezzo sorriso che più che un sorriso
sembra l’effetto dell’anestesia del dentista.
E ti viene
da pensare:”forse dovrei imparare anch’io ad evitare lo sguardo di chi incontro”
e subito dopo ti correggi : “ ma perché?
È così bello regalare agli altri un sorriso!!” e continui a mettere in pratica
l'insegnamento del Mahatma Gandhi –sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo--… e
continui a sorridere a chiunque incontri.
--incontri
un ragazzo “che ha la pelle un po’ più scura della tua” e che armato si secchio e
spugne si sta avvicinando ad alcune vetrine … è giovane, allegro e fischietta. Incrocia
il tuo sguardo e ti sorride con gli occhi … lo fa con tutti, finchè non incontra
la tipica coppia di vecchietti ai quali non va bene nulla. Sorride anche a
loro, ma loro anziché contraccambiare iniziano a “berciare”:
<<eccolo
lì il solito extracomunitario …ma cos’avrà da sorridere e fischiare? Eh già …questi
arrivano con i barconi, clandestini e poi rubano il lavoro a noi…>>( che
già qui ci sarebbe qualcosa da ridire ... i signori in questione tutto hanno
meno che l’età per essere ancora nel mondo del lavoro ma tant’è ve l’ho detto
prima … sono quelli ai quali non va mai bene nulla)
È un
attimo: il sorriso si spegne sul volto del ragazzo … sembra che una nuvola
abbia oscurato il sole. Chissà quante volte ha sentito ‘sta storia. E poi
assisto ad una grande lezione di educazione e intelligenza. Il ragazzo si
avvicina ai vecchietti, ma proprio vicino vicino tanto che loro arretrano di un
passo improvvisamente muti, appoggia il suo armamentario sul marciapiede e li
apostrofa in un italiano perfetto, appena sfumato da un accento “veneto doc
100%”: << Sa, mia madre è nata in Africa ed è venuta tanti anni fa in
Italia per studiare. E’ venuta con l’aereo e con un regolare permesso di
soggiorno per studio. Ha studiato e poi ha conosciuto mio padre nel bar dove
lavorava per mantenersi all’università. Mio padre, che è un vicentino dalla
notte dei tempi, un "magnagatti" insomma. Io sono nato in questa
bella regione dove mia madre ha deciso di rimanere per amore e d’estate do una
mano a mio zio che ha un’impresa di pulizie, tutto qui. Come vede non rubo
nulla a nessuno>> raccoglie le sue cose e prosegue per la sua strada. Uno
dei due vecchietti, che assolutamente deve avere l’ultima parola, sottovoce
risponde : << sì però se lui non aiutava suo zio, magari suo zio poteva
assumere qualcuno … visto che è come dico io? Ruba il lavoro agli altri!!>>
Stamattina
sto pensando a com’è diverso il “camminare-pellegrino” dal “camminare-cittadino”.
Nel primo
caso il cammino è scandito dal numero di chilometri che si dovranno percorrere,
nel secondo caso dal tempo che si ha a disposizione per camminare.
Così al
mattino, lungo il Cammino, ci si imbatte in pellegrini che studiano mappe e
cercano di pianificare fin dove possono arrivare … gli stessi pellegrini che
alla sera, dopo aver fatto il bucato e aver indossato un paio di sandali per “far
respirare un po’ i piedi” magari consultano qualche “app” sul telefonino per
vedere quanti chilometri sono riusciti a fare e cosa li aspetta il giorno dopo.
Invece per
le vie cittadine camminano persone che si sono “ritagliate” un po’ di tempo per
andare a camminare nel mare degli impegni quotidiani e magari li senti parlare
tra loro e dire : << ho circa un’ora prima di andare a riprendere i
bambini a calcio … quasi quasi mi faccio una bella camminata a passo spedito. Meno
male che ho sempre in auto il borsone con tutto l’occorrente.>>
La differenza
sta nella priorità che il camminare ha nella vita di tutti i giorni … se hai
deciso di “metterti in cammino” significa che hai mollato tutto e si suppone
che la cosa principale che scandirà le tue giornate sarà proprio il camminare
...ecco quindi che, con tanto tempo a disposizione è la distanza che la fa da
padrona.
Se invece
ti devi destreggiare tra lavoro, casa, figli, faccende domestiche, cerchi di “infilare”
la camminata in mezzo a tutte queste attività … e allora la cosa importante è
trovare “un po’ di tempo” indipendentemente dalla distanza che saprai o potrai
fare.
E parlando
di tempo … come diceva il Bianconiglio di “Alice nel paese delle meraviglie” <<presto
che è tardi!>> che oggi si riprende il lavoro, e tra le tante cose da
fare voglio continuare a trovare il tempo per camminare, per guardarmi intorno,
per far caso anche alle piccole cose…
Sempre un piacere leggerti ��❤
RispondiEliminaBaciuzzoli
Lú