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LA
STORIA VISTA DA LEI
“No!! Non era possibile!! Non stava succedendo
davvero! Non a Lei … non a LORO!!
Chiara era letteralmente sopraffatta da quanto le
stava accadendo … Francesco era tutta la sua vita e se ne stava andando
lontano, lontanissimo e lei non poteva fare nulla per fermarlo.
Francesco e la
sua famiglia erano i suoi unici punti di riferimento … erano una famiglia semplice, una famiglia “normale”, certo non come la sua.
I suoi genitori erano due persone completamente
incompatibili … erano diametralmente opposti … suo padre era un uomo pacato,
tranquillo, senza grandi slanci, faceva il bibliotecario e i libri erano tutta
la sua vita.
Sua madre era stata una ragazzina ribelle che aveva
visto nel matrimonio l’unica via d’uscita ad una famiglia borghese che le stava
troppo stretta. Aveva scelto un “uomo grigio”, un uomo che sembrava essere
distaccato da tutto, un uomo che, credeva, l’avrebbe sempre assecondata.
Ma si era presto stancata della vita matrimoniale e
aveva cominciato ad uscire da sola, vedere gente, frequentare feste dalle quali
tornava sempre più tardi e sempre più insoddisfatta.
Il marito non sapeva come placare questa smania che
logorava sua moglie e aveva pensato che, forse, se avessero avuto un bimbo,
questo le avrebbe riempito le giornate allontanando i demoni che la
perseguitavano.
Ne avevano parlato a lungo, lei a tratti era
entusiasta di questa prospettiva ma subito dopo era terrorizzata all’idea di
una piccola vita che dipendesse completamente da lei.
Alla fine si era convinta ed era nata lei, Chiara.
Una bimba con grandi occhi interrogativi e un carattere docile e tranquillo.
La mamma si era divertita a crescere quella
bambolina che piangeva pochissimo, mangiava come una lupacchiotta e scoppiava
in sonore risate quando il papà le faceva il solletico.
Ma più la bimba cresceva, più tornava la smania
della mamma nel cercare qualcos’altro su cui puntare la propria attenzione.
E così aveva cominciato a lasciare sempre più
frequentemente la bimba con il papà e a partire anche per giorni interi senza
dare sue notizie.
Il marito la lasciava fare … confidava nel fatto che
prima o poi si sarebbe stancata e sarebbe finalmente rientrata nei ranghi che
le competevano.
Invece più il tempo passava più la donna si
incattiviva e incolpava il marito della sua insoddisfazione … i
suoi amici non la cercavano per qualche giorno? La colpa era del marito che era
un “orso” e non la accompagnava mai nelle sue uscite. Il solito gruppo partiva
per una crociera alla quale lei doveva rinunciare perché troppo al di sopra
delle sue possibilità? La colpa era del marito che “con lo stipendio da fame da
bibliotecario” non poteva permettersi di esaudire tutti i suoi desideri.
Naturalmente
non la sfiorava minimamente l’idea che poteva anche lei trovarsi un’occupazione
e contribuire così al menage familiare … Il marito doveva provvedere a tutto,
era il suo preciso dovere.
E Chiara era cresciuta in un ambiente gelido, dove
la madre sbottava per un nonnulla e il padre minimizzava, dove la madre nel bel
mezzo di una discussione faceva un’uscita plateale sbattendo la porta e il
padre prendeva la sua bimba e la portava ai giardinetti o a mangiare il gelato.
La bimba stravedeva per il suo papà, ma crescendo
aveva cominciato a vederlo per ciò che era veramente: un uomo senza amor proprio,
completamente annientato e succube della moglie.
Così Chiara aveva cominciato a frequentare
la casa di Francesco, dove soldi ce n’erano pochi ma si respirava un calore e
un’unione tra i suoi abitanti che a casa sua era utopia.
E la mamma di Francesco aveva accolto la bimba come
un’altra figlia … per lei c’era sempre un piatto in tavola o la merenda quando
si fermava a casa loro a fare i compiti …e quante volte aveva preparato il
divano letto per far sì che non dovesse tornare a dormire in una casa vuota e
solitaria.
(continua)
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