(Foto trovata in rete)
07-01-2020
Perché ho
scritto questa serie di racconti? Bella domanda!
L’ho
fatto perché, poco prima di Natale, facendo un giro sul mio blog ho scoperto che era diventato come
quelle case vacanze dove si va ogni tanto … e quando si arriva si trovano le
ragnatele, le pulizie da fare, la polvere ricopre tutto … e questa è stata la mia sensazione rientrando
nel blog e guardando la cronologia.
Paradossalmente
nel 2020, con 2 mesi interi di lockdown, quindi con tanto tempo a disposizione, avevo scritto molto meno che nell’anno precedente.
Ci ho
provato, credetemi: parecchie volte da metà marzo ad inizio maggio mi sono
seduta davanti al pc ma avevo la testa ovattata, per quanto cercassi di mettere
insieme qualche frase di senso compiuto, non ne veniva fuori niente. Troppo
coinvolta da quanto stava accadendo intorno a me, non riuscivo a fare calma
DENTRO di me. E io riesco a scrivere solo se sono tranquilla.
Da
maggio è stato un “crescendo Rossiniano” di impegni, di cose da fare e anche se
ogni tanto avevo qualche “sprazzo di genio” non trovavo il tempo materiale per
metterlo “nero su bianco”.
Poi è
arrivato il periodo Natalizio e con esso la possibilità di “tirare un po’ il
fiato”.
Forse
non tutti quelli che mi leggono sanno che durante il lockdown ho messo in piedi
un gruppo di lettura su whatsapp. Parecchi amici hanno aderito e io avevo
promesso loro che, con le mie letture quotidiane, li avrei accompagnati fino al
giorno in cui tutti saremmo tornati alle nostre occupazioni.
Il 18
maggio 2020 ha sancito per tutti il ritorno ad una “pseudo-normalità” ma io ad
oggi, 07 gennaio 2021 sto ancora leggendo con e per i miei amici del gruppo. Abbiamo
letto insieme ben 18 libri in poco più di 9 mesi!!
Il gruppo
si chiama –Le letture della Maestra— ( non ho mai capito perché, ma prima o
dopo, gli amici, anche quelli che tra loro non si conoscono, finiscono per
chiamarmi “maestra” … forse perché ogni tanto li rimprovero e minaccio di
metterli dietro la lavagna?!?) e come ogni maestra che si rispetti, ho dato i
compiti a casa da fare durante le vacanze. Un tema … uno solo.
Inizialmente
il titolo del tema da fare era “racconta un’esperienza che ti ha cambiato la
vita” … ma durante le vacanze è diventato “cosa tenere e cosa buttare di questo
anno che sta per finire”.
Il mio
intento era quello di ragionare con la mia classe sul fatto che nessun anno è
completamente da “buttare” o da “tenere” e che, anche nel 2020 , nonostante
tutto , ci poteva essere qualcosa da salvare.
E che
era proprio quel “qualcosa da salvare” che meritava la nostra attenzione.
Così ho
pensato di fare un tema anch’io … anzi 13 (con questo 14). Ho pensato di
raccontarvi il 2020 cosi come l’ho visto e vissuto io … ho voluto, con le mie
parole, esorcizzare tutto quello che ci è capitato “ tra capo e collo” dal 21
febbraio ad oggi.
E l’ho
fatto nel modo che mi riesce meglio: scrivendo. Raccontandovi una favola.
Sono
stata un po’ come Sherazade nelle “Mille e una notte” … vi ho raccontato una
favola ogni giorno e dentro quella favola ci ho messo il mio "sentire".
Per
quanto mi riguarda confermo che il 2020, nonostante sia stato doloroso,
impegnativo, pesante da vivere, è stato anche “illuminante” … mai come quando
fa buio, anche la luce più piccina sembra un faro.
E così l’anno
appena passato mi ha ricordato di non dare niente per scontato e che la salute è
un dono grandissimo ma allo stesso tempo “fragile” … che sono poche le “cose”
veramente importanti della vita.
E che
queste “COSE” importanti devono sempre essere al primo posto nella scala dei
nostri valori, e non dimenticarlo mai, nemmeno quando verranno giorni migliori
e il 2020 sarà solo un ricordo.
Ora non
ci resta che riprendere in mano la nostra vita e , ascoltando il consiglio di
Papa Giovanni Paolo II
“farne un
capolavoro”.
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