giovedì 7 gennaio 2021

LE DODICI NOTTI -13-


                                                                   (Foto trovata in rete)

07-01-2020

Perché ho scritto questa serie di racconti? Bella domanda!

L’ho fatto perché, poco prima di Natale, facendo un giro sul mio blog ho scoperto che era diventato come quelle case vacanze dove si va ogni tanto … e quando si arriva si trovano le ragnatele, le pulizie da fare, la polvere ricopre tutto …  e questa è stata la mia sensazione rientrando nel blog e guardando la cronologia.

Paradossalmente nel 2020, con 2 mesi interi di lockdown, quindi con tanto tempo a disposizione, avevo scritto molto meno che nell’anno precedente.

Ci ho provato, credetemi: parecchie volte da metà marzo ad inizio maggio mi sono seduta davanti al pc ma avevo la testa ovattata, per quanto cercassi di mettere insieme qualche frase di senso compiuto, non ne veniva fuori niente. Troppo coinvolta da quanto stava accadendo intorno a me, non riuscivo a fare calma DENTRO di me. E io riesco a scrivere solo se sono tranquilla.

Da maggio è stato un “crescendo Rossiniano” di impegni, di cose da fare e anche se ogni tanto avevo qualche “sprazzo di genio” non trovavo il tempo materiale per metterlo “nero su bianco”.

Poi è arrivato il periodo Natalizio e con esso la possibilità di “tirare un po’ il fiato”.

Forse non tutti quelli che mi leggono sanno che durante il lockdown ho messo in piedi un gruppo di lettura su whatsapp. Parecchi amici hanno aderito e io avevo promesso loro che, con le mie letture quotidiane, li avrei accompagnati fino al giorno in cui tutti saremmo tornati alle nostre occupazioni.

Il 18 maggio 2020 ha sancito per tutti il ritorno ad una “pseudo-normalità” ma io ad oggi, 07 gennaio 2021 sto ancora leggendo con e per i miei amici del gruppo. Abbiamo letto insieme ben 18 libri in poco più di 9 mesi!!

Il gruppo si chiama –Le letture della Maestra— ( non ho mai capito perché, ma prima o dopo, gli amici, anche quelli che tra loro non si conoscono, finiscono per chiamarmi “maestra” … forse perché ogni tanto li rimprovero e minaccio di metterli dietro la lavagna?!?) e come ogni maestra che si rispetti, ho dato i compiti a casa da fare durante le vacanze. Un tema … uno solo.

Inizialmente il titolo del tema da fare era “racconta un’esperienza che ti ha cambiato la vita” … ma durante le vacanze è diventato “cosa tenere e cosa buttare di questo anno che sta per finire”.

Il mio intento era quello di ragionare con la mia classe sul fatto che nessun anno è completamente da “buttare” o da “tenere” e che, anche nel 2020 , nonostante tutto , ci poteva essere qualcosa da salvare.

E che era proprio quel “qualcosa da salvare” che meritava la nostra attenzione.

Così ho pensato di fare un tema anch’io … anzi 13 (con questo 14). Ho pensato di raccontarvi il 2020 cosi come l’ho visto e vissuto io … ho voluto, con le mie parole, esorcizzare tutto quello che ci è capitato “ tra capo e collo” dal 21 febbraio ad oggi.

E l’ho fatto nel modo che mi riesce meglio: scrivendo. Raccontandovi una favola.

Sono stata un po’ come Sherazade nelle “Mille e una notte” … vi ho raccontato una favola ogni giorno e dentro quella favola ci ho messo il mio "sentire".

Per quanto mi riguarda confermo che il 2020, nonostante sia stato doloroso, impegnativo, pesante da vivere, è stato anche “illuminante” … mai come quando fa buio, anche la luce più piccina sembra un faro.

E così l’anno appena passato mi ha ricordato di non dare niente per scontato e che la salute è un dono grandissimo ma allo stesso tempo “fragile” … che sono poche le “cose” veramente importanti della vita.

E che queste “COSE” importanti devono sempre essere al primo posto nella scala dei nostri valori, e non dimenticarlo mai, nemmeno quando verranno giorni migliori e il 2020 sarà solo un ricordo.

Ora non ci resta che riprendere in mano la nostra vita e , ascoltando il consiglio di Papa Giovanni Paolo II

“farne un capolavoro”.

--AD MAIORA SEMPER!!--

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