sabato 2 gennaio 2021

LE DODICI NOTTI -OTTO-

 

                                                                   (Foto trovata in rete)


02-01-2020

Le piaceva tornare alle normali occupazioni anche se per un solo giorno … l'indomani, infatti, nonostante fosse venerdì, avrebbe fatto festa come ormai da 8 anni a questa parte.

C’era stato un tempo in cui il giorno del suo compleanno era soltanto un giorno come un altro da passare in ufficio a sistemare carte e scartoffie.

Per anni, la sua amica Michela, aveva provato in tutti i modi a farla ricredere ma con scarsissimi risultati … aveva il suo bel da dire che il compleanno viene solo una volta l’anno e che è giusto rendere questo giorno speciale, non lasciarlo passare in sordina, ma da quell’orecchio Daisy proprio non ci sentiva.

Finchè era arrivato il compleanno “tondo, tondo” e qualche mese prima aveva timidamente pensato che magari, solo per quella volta, poteva fare un compleanno con il botto … poteva festeggiare tutti i compleanni precedenti e avrebbe voluto farlo con una vacanza “dall’altra parte del mondo”… aveva pianificato, progettato, sfogliato deplians e visitato siti internet … potevano partire la vigilia e passare le festività a Sidney, assistere ai fuochi artificiali presso il Sidney Opera House che davano il benvenuto al nuovo anno.

E poi magari Melbourne, e Brisbane e perché no? La Baia dei 12 apostoli (ancora il nr 12 …) sulla Great Ocean Road.

In definitiva di quel viaggio così bello e articolato non se n’era fatto più nulla, però era cambiata la sua percezione sui festeggiamenti riguardanti il compleanno (probabilmente Michela aveva pensato “era ora!!! Meglio tardi che mai!!”) e da allora, ogni anno si “confezionava” una giornata speciale … mostre che magari erano organizzate in città d’arte così da prendere 2 piccioni con una fava … era riuscita nei 7 anni precedenti a visitare città a nemmeno un’ora d’auto da casa che di fatto conosceva poco o nulla (una su tutte Vicenza che era una vera e propria bomboniera), oppure a organizzare uno spostamento di un paio di giorni così da poter conoscere Loreto o Assisi e Spoleto.

Per domani aveva in mente una città vicina vicina, dove aveva vissuto per un breve periodo da studentessa e che amava particolarmente … una città dove, ovunque ti voltavi c’era qualcosa di bello da vedere, una città a misura d’uomo.

Ma oggi c’erano un sacco di cose da sbrigare in ufficio e doveva mettersi d’impegno se voleva finire abbastanza presto. Stava sorseggiando il caffè (che da sempre era il suo rito di “si aprano le danze”) e ad un tratto tutta l’euforia per la bella giornata che la aspettava l’indomani si era dileguata … le era venuto in mente il sogno della notte appena trascorsa che, nonostante fosse stato un sogno piacevole, le aveva lasciato un leggero “retrogusto” al quale non riusciva a dare un nome.

Nel sogno le giornate erano belle, soleggiate, la gente andava al mare, in montagna (del resto era l’ottava notte, quella che aveva l’impegno di raccontare come sarebbe stato agosto) però, anche se non manifesto, nell’aria c’era come un senso di attesa.

Come se le persone “facessero finta” che tutto fosse normale ma in cuor loro sapessero che non era così … una sorta di Decamerone del terzo millennio, dove la gente si raccontava la favoletta del “andrà tutto bene” e invece c’era una sorta di attesa, lenta ed estenuante.

-OH beh … siete in vacanza? Divertitevi! - aveva pensato Daisy tuffandosi tra bilanci e scritture di rettifica.

 

AGOSTO 2020

Il tempo con gli amici era trascorso velocemente e ben presto era arrivato il momento di tornare verso casa.

Promettendosi di non lasciare passare troppo tempo prima di un altro raduno, al momento del commiato gli sguardi avevano sostituito gli abbracci e mai come in quei giorni aveva pensato a quanto potesse essere vera una frase di una vecchia canzone dei Pooh che diceva: “gli occhi parlan chiaro ben più delle parole”

Ed erano tornati alla vita di sempre, per l’ultima settimana lavorativa prima di concedersi qualche giorno di meritato riposo.

Sarebbero rimasti a casa: lo spazio non mancava e avevano tutti i confort che desideravano.

E poi Daisy si era convinta che quello non fosse l’anno per organizzare spostamenti lunghi: ad aprile prima e a maggio dopo, aveva dovuto rinunciare a mettersi in cammino, ad intraprendere un percorso organizzato nei minimi particolari già nell’autunno precedente quando niente faceva presagire quello che sarebbe successo di lì a qualche mese. Era così arrivata alla conclusione che per quell’anno avrebbe dovuto “saltare”.

Quando finalmente l’azienda aveva chiuso e si era trovata con parecchio tempo libero a disposizione, si era ritrovata spesso a guardare telegiornali e reportage che, se da una parte mostravano famiglie in vacanza, dall’altra non passava giorno che non si parlasse ancora di questo terribile Virus. Ci si rallegrava perché i contagi erano scesi a livelli molto bassi, ma contemporaneamente si parlava di una probabile seconda ondata che poteva arrivare a settembre con la riapertura delle scuole.

Insomma “una tregua armata” … si provava a tornare alla normalità ma con il timore che quella normalità non sarebbe durata a lungo.

Agosto stava finendo, le fabbriche riaprivano, la gente tornava al lavoro e da lì a qualche giorno ci sarebbe stato settembre ad attenderli …


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